50° Caritas, non solo memoria

Le celebrazioni per il 50° anniversario di Caritas italiana; nasceva come frutto del Concilio Vaticano II

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Il 2 luglio 1971 il Papa Paolo VI istituiva la Caritas quale organismo pastorale della CEI per l’animazione della carità. Solo tre anni prima, nel 1968, era venuta a cessare la POA (Pontificia Opera Assistenza), che già nel nome indicava la realtà di un organismo assistenziale. La Caritas nasceva quale frutto del Concilio Vaticano II nel tempo in cui veniva promulgato il nuovo Messale Romano, veniva approvata la nuova traduzione italiana della Bibbia e veniva pubblicato il documento di base della catechesi. Il passaggio di testimone dalla POA alla Caritas indicava l’intento di sostituire all’assistenzialismo, quale prassi tradizionale di espressione di carità, la pedagogia della carità, cioè l’animazione della testimonianza della carità come dimensione propria della vita cristiana. Fu l’intuizione profonda di Paolo VI a volere la Caritas quale organismo pastorale, per superare la prassi della delega e corresponsabilizzare la comunità cristiana nell’esercizio della carità, sotto la guida di mons. Pierluigi Nervo, primo presidente di Caritas italiana. Quale organismo pastorale della CEI la Caritas doveva radicarsi nei territori delle diverse diocesi a tutti i livelli, per rispondere in modo adeguato, in forme consone ai tempi, ai bisogni dei poveri e degli emarginati. 50 anni di cammino hanno visto la Caritas spendersi su tutti i fronti, realizzando il mandato che Paolo VI le aveva affidato, di esercitare la pedagogia delle opere in tutte le situazioni di esclusione, marginalità, emergenza.

Il percorso di questi anni, sotto l’impulso di linee pastorali che hanno caratterizzato ciascun decennio, ha prodotto esperienze, testimonianze, competenze, ma soprattutto ha coinvolto nell’esercizio della carità e nella attenzione ai più deboli energie e risorse sparse nell’intero territorio nazionale.

Due eventi hanno caratterizzato le celebrazioni per il 50° anniversario di Caritas italiana: venerdì 25 giugno nel pomeriggio presso la basilica di San Paolo fuori le Mura momenti di preghiera e di testimonianze, tra le quali è spiccata quella del Card. Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei Popoli e presidente di Caritas Internationalis. Sabato 26 giugno nell’aula Paolo VI momenti di fraternità e di riflessioni condivise, a partire dalle esperienze delle diverse Caritas diocesane nei vari ambiti di esercizio della carità. Ha concluso l’incontro il discorso di Papa Francesco rivolto ad operatori e volontari delle 218 Caritas diocesane.

Nel percorso di avvicinamento a questi due eventi si è inserito il cammino biennale avviato nell’ottobre 2019 per una riflessione ed una verifica a tutti i livelli di azione della Caritas, per rispondere alle nuove sfide in forme consone ai tempi e ai bisogni, come recita lo statuto.

Papa Francesco, nel suo discorso conclusivo della mattina del 26, ha indicato a quanti operano nelle Caritas tre vie per rinnovare, con l’aiuto del Signore, lo slancio e gli impegni: la prima è la via degli ultimi. Occorre partire da loro, perché la carità è “la misericordia che va in cerca dei più deboli” per “liberare le persone dalle schiavitù che le opprimono e renderle protagoniste della propria vita”. La seconda è la via del Vangelo che impegna a custodirne lo stile, che è quello della prossimità, e che ci libera dalla autoreferenzialità. E’ lo stile delle Beatitudini e del servizio, come si evince dal giudizio finale di Matteo, che deve spronarci anche alla profezia della denuncia, per dare voce a chi non ne ha. La terza è la via della creatività, che spinge a mettere in moto la fantasia della carità. E questo si è visto in modo particolare in questo periodo di pandemia.

La delegazione bellunese che ha partecipato agli eventi ha potuto respirare aria di famiglia: un volto impegnato e gioioso della Chiesa, che si manifestava nei volti di tante persone, finalmente in presenza, dopo il lungo periodo di distanziamento imposto dalla pandemia.

Francesco D’Alfonso