Il Vescovo celebra a Canale d'Agordo

Anniversario della morte di Papa Luciani

Un giorno trasformato dalla mestizia per la morte a un rendimento di grazie

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Le campane hanno suonato a lungo a festa ieri sera, 28 settembre, a Canale d’Agordo. Invitavano a ritrovarsi insieme attorno all’altare per ricordare papa Luciani. Di anno in anno questo giorno si è trasformato dalla mestizia per la sua morte improvvisa a un rendimento di grazie sempre più convinto per averlo in Cielo protettore della Chiesa Universale e della sua parrocchia d’origine.

A presiedere la celebrazione – semplice e sentita – è stato il vescovo Renato Marangoni che, a causa della pandemia in corso, ha dovuto rinunciare a recarsi pellegrino sulla tomba di Giovanni Paolo I, come ogni anno.

Altro motivo di gioia è stata la presenza di padre Johan Gossens, priore dell’abbazia premostratense di Grimbergen (nel distretto del Brabante in Belgio), che ogni anno viene a Canale in questo giorno per venerare la memoria di Albino Luciani. Egli è ricordato negli annali del locale Museo come benefattore insigne. E quest’anno festeggia i suoi 25 anni di sacerdozio.

Il vangelo del giorno riportava il gesto di Gesù di porre in mezzo ai suoi discepoli – che cercavano i primi posti – un bambino. «A chi è come loro appartiene il Regno dei Cieli». Il Vescovo si è collegato a quest’immagine per ricordare la figura di papa Luciani che – nelle sue omelie da vescovo, patriarca e poi da papa – amava farsi aiutare dalla semplicità e imprevedibilità delle risposte dei bambini. E rideva di gusto se i bambini invece di seguire il suo ragionamento lo portavano a prendere all’improvviso un’altra strada per arrivare alla mèta della sua riflessione fatta per gli adulti.

L’altro pensiero dell’omelia del Vescovo è stata la pazienza e la fede di Giobbe, che davanti alle disgrazie improvvise che lo hanno colpito dice: «Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il nome del Signore». Anche don Albino nella sua vita ha dovuto prendere quello che le vicende quotidiane gli hanno portato, e così anche nella morte siamo certi che ha accolto con fede la chiamata improvvisa del Signore che, nel cuore della notte, lo ha chiamato a sé dopo solo trentaquattro giorni di pontificato.

Ora siamo qui, ha detto il Vescovo, in trepidante attesa del riconoscimento della Chiesa della santità di Albino Luciani. [dVDV]