Intervista a Stefano Perale, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro

Apre la Scuola di formazione sociopolitica

Due diocesi e tante associazioni per il nuovo percorso Fisp

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Stefano Perale, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale per la pastorale sociale e il lavoro, presenta il nuovo percorso di formazione all’impegno sociale e politico (Fisp):

Nuova scuola di formazione sociopolitica: colpisce chi si affaccia a questa realtà l’alto numero di soggetti coinvolti, dal mondo dell’associazionismo cattolico a due diocesi, quella di Belluno Feltre e quella di Padova…

«è vero: la vastità della rete che organizza la Fisp è pari alla varietà sono gli ambiti che l’ufficio diocesano tocca. Tuttavia non siamo tuttologi: ma molti argomenti non possono essere presi in modo a sé stante. Ed ecco l’importanza della rete. Papa Francesco, nella sua enciclica ‘‘Laudato si’’’, ci ricorda che non possiamo guardare solo all’uomo, oppure solo all’ambiente, oppure solo alla pace o ai diritti umani: dobbiamo guardare tutto ciò tutti insieme. Dobbiamo avviarci alle scelte che dobbiamo fare guardando assieme a tutto ciò che costruisce questi nostri percorsi e il nostro modo di essere nella nostra realtà. E questa è una prima risposta: troppo spesso abbiamo l’idea che le soluzioni siano facili. Questo accade solo se le guardiamo da un solo punto di vista, il nostro punto di vista cioè. Se proviamo a guardarle anche con altre sfaccettature, ci accorgiamo che la realtà è più complessa. Per questo è opportuno dedicare del tempo a studiare e a ragionare».

Dopo aver ricordato la complessità del tempo presente e la necessità di affrontarla, ci rivolgiamo ai destinatari di questa proposta: a chi è indirizzata la scuola di formazione all’impegno sociopolitico? chi deve andare a scuola?

«So che è scorretto nelle interviste, ma rispondo alla domanda con un’altra domanda: chi non ha bisogno di andare a scuola? Oggi, soprattutto oggi, nel momento storico che stiamo vivendo, abbiamo bisogno di imparare qualcosa di nuovo; abbiamo bisogno di cambiare qualche nostro paradigma; abbiamo bisogno di sperare in una situazione migliore. Io oggi leggo sui giornali, soprattutto quelli che danno rilievo alla dimensione economica, l’importanza di ‘‘tornare a’’… io non vorrei che il tornare equivalesse a un passo indietro. Abbiamo l’opportunità di fare un grande passo avanti, per noi stessi, per l’umanità, per quello che dobbiamo concepire come società, in una logica di speranza e cambiando qualche paradigma, il che si realizza mettendo in discussione alcune certezze sule quali siamo stati formati e con le quali abbiamo costruito il nostro essere e il nostro modo di fare. E forse questo comporta, più di altro, la necessità che si vada a scuola, per imparare e capire come si possono affrontare i problemi, le situazioni; in un modo un po’ diverso»

Ancora sui destinatari: nel percorso di formazione all’impegno sociopolitico troveremo quindi i cristiani impegnati nelle parrocchie e nel volontariato cattolico? I capi scout, i responsabili dell’Azione cattolica e delle Acli?

«Sicuramente tutti questi, sì. Mi piacerebbe proprio che tutti questi partecipassero.  Mi piacerebbe che chi a diverso titolo vive le attività della parrocchia fosse dei nostri. Le varie associazioni, poi, le abbiamo coinvolte; alcune di queste hanno accolto il nostro invito con entusiasmo, come le Acli, come l’Azione cattolica, come gli Scout; è giusto che i loro responsabili e animatori vengano aiutati a leggere questo modo di essere in cui viviamo oggi che presenta le difficoltà di cui abbiamo parlato. Penso però anche a chi oggi è impegnato in politica, chi fa l’assessore comunale, per non parlare del Sindaco; penso anche a chi è impegnato nel sociale e nel mondo del volontariato, che in questi ultimi mesi sta cambiando del tutto il suo modo di essere e di dover essere. Penso a tutte le persone che finora non han trovato il modo di essere presenti e di partecipare: perché non si riconoscono in questo modo di fare politica, o in questo modo di essere chiesa; non si riconoscono in associazioni o in partiti che sembrano vivere, a volte, fuori dal mondo. A tutte queste persone, che siano o che si sentano giovani – non a chi si sente già vecchio –  a chi è giovane e ha voglia di impegnarsi per il territorio di cui fa parte, a questi noi ci rivolgiamo. Questi vorremmo che si iscrivessero con entusiasmo a questa iniziativa».

Forte questo tuo richiamo non a chi è vecchio, ma a chi si sente tale… speriamo che chi sente questo tuo invito si possa sentire di nuovo giovane partecipando a questo percorso. Quali saranno, quindi, i contenuti principali della formazione all’impegno sociopolitico?

«Innanzitutto mi sembra sia interessante la formula sotto l’aspetto dei moduli: stiamo cercando di prepararci a quella che può essere una situazione di chiusura totale, ben sapendo però quanto è importante guardarsi negli occhi e vivere di relazioni. Il programma fin dall’inizio presuppone dei momenti comunitari e dei momenti invece on line, sostanzialmente di studio personale. Al di là dei momenti d’inizio e di chiusura, nei quali cercheremo di avere presenti almeno il gruppo dei bellunesi – perché ci sarà anche un gruppo di padovani che parteciperà a questa iniziativa – per imparare a conoscerci. Ci saranno poi tre moduli, ognuno diviso in tre appuntamenti: due di questi saranno on line e uno invece in presenza. Quello in presenza non è una relazione cattedratica ma un momento di laboratorio, ovvero in cui cercare di portare nel concreto quanto appreso nelle lezioni on line. Le lezioni sono tutte tenute da esperti, a volte a livello di professori universitari che stanno studiando queste dinamiche e che possono insegnarci qualcosa; in altri casi i docenti saranno persone che si sono ‘‘sporcate le mani’’, ovvero persone che sono entrate nel sociale con iniziative e progetti e che possono aiutarci a capire come lavorare nel concreto. E proprio questo sarà quello che portiamo nei vari laboratori».

Come questo percorso si accorda con gli ultimi testi di papa Francesco, ovvero con Laudato si’ e Fratelli tutti?

«C’è un intero capitolo di Fratelli tutti che il Papa dedica alla politica: quella vera, importante, nobile. Mi piace sottolinearlo, perché troppe volte sento questa critica aprioristica alla politica: tutto ciò che attiene alla politica è sbagliato, o sporco; per tacere delle critiche agli uomini della politica. Papa Francesco in due passaggi dice quello che intende lui. Uno è in riferimento ai cambi di paradigma e di riferimento. Il Papa scrive: ‘‘Ci sono cose che devono essere cambiate con reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti. Solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi. In tal modo, un’economia integrata in un progetto politico, sociale, culturale e popolare che tenda al bene comune può aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo’’. Non mi sembra una cosa da poco.  E poi dice: ‘‘Ancora una volta invito a rivalutare la politica, che è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune’’ (nn.179-180, ndr). Non a caso il Papa parla di politica e non di partiti: dobbiamo stare attenti al significato delle parole. Questa è la politica: il modo che abbiamo per essere presenti oggi nelle nostre valli, nei nostri paesi, nei nostri territori e comunità, per cercare di dare speranza e significato. Cambiando questi paradigmi, come già detto, per essere oggi artefici non solo del nostro futuro, ma anche delle creature e del creato con cui ci confrontiamo».

Due diocesi e tante associazioni per il nuovo percorso Fisp

Si intitola «Il valore del presente nel futuro» il percorso Fisp (Formazione all’impegno sociale e politico) dell’anno 2020-2021. Si tratta di un percorso di formazione aperto a tutti per apprendere e accrescere competenze utili alla vita sociale e politica.

L’inizio del percorso, diviso in tre moduli, è previsto per sabato 21 novembre dalle 9.30 alle 14 presso l’aula magna del liceo classico scientifico «Alvise Lollino» di Belluno.

Sulla pagina www.chiesabellunofeltre.it/FISP ci si iscrive compilando il form ed effettuando il versamento di 120,00 euro (70,00 per gli studenti e soci Acli, 60,00 per i soci di Azione cattolica) entro il 10 novembre. All’inizio del corso è chiesta una fototessera.

La segreteria per le iscrizioni è aperta martedì e giovedì dalle 8 alle 12. Telefono 351.57.57.109; e-mail: segreteria.pastorale@chiesabellunofeltre.it.

Il percorso di formazione è promosso dall’Ufficio per la Pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Belluno Feltre e vede la collaborazione, oltre che della diocesi di Padova, di numerose altre associazioni ed enti operanti sul territorio provinciale: Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) Dolomiti Belluno, Azione Cattolica, Associazione guide e scout cattolici italiani (Agesci), Centro studi bellunese.

www.amicodelpopolo.it