Nella mattinata di sabato 4 giugno

Arricchire la storia che cammina

In Cattedrale a Belluno la Messa di fine anno scolastico per studenti e personale delle Superiori

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Nella mattinata dell’ultimo sabato di scuola è stato bello ritrovarsi numerosi in Cattedrale a Belluno per la celebrazione eucaristica di ringraziamento, dopo la sospensione di due anni.

Don Alex Vascellari, delegato del vescovo per l’Ufficio pastorale dell’educazione e della scuola, ha presieduto la liturgia e offerto spunti di riflessione a partire dal vangelo del giorno.

Il vangelo è una strada aperta che ognuno di noi è chiamato a vivere, arricchendo così la storia “che cammina”. Come Pietro e Giovanni hanno seguito Gesù, anche in modo diverso, ciascuno con i propri talenti si fa compagno di strada di tanti fratelli. Hanno concelebrato diversi sacerdoti insegnanti e il coro di Castion, diretto da Debora Piol, ha animato i canti e la preghiera, coinvolgendo tutta l’assemblea anche con brani  delle Giornate Mondiali dei Giovani.

Gli studenti hanno presentato preghiere di ringraziamento per l’anno trascorso tra fatiche e soddisfazioni, richiamando l’appello di papa Francesco ai giovani del mondo: «Alzatevi  e diventate profeti di tempi nuovi tra i vostri coetanei, a scuola, all’università, nel lavoro, nel mondo digitale, ovunque».

Al termine della Messa è stato consegnato un rotolo-messaggio agli studenti dell’ultimo anno che si preparano all’esame di maturità. L’augurio sincero, con le parole del poeta e teologo Tolentino e la canzone di Fiorella Mannoia,  di benedire la vita sempre e guardare al futuro con la certezza che ogni fase della vita è come una nuova nascita che porta gioia.

All’orizzonte ora per l’equipe dell’Ufficio pastorale per l’ educazione e la scuola il convegno “Voglio una vita che se ne ….cura”, che si terrà al Centro Papa Luciani nei giorni 27 e 28 giugno, aperto non solo ai docenti di Religione, ma a tutte le persone interessate. Suggestivo e ricco il programma con al centro l’attenzione al  desiderio di «amare il prossimo e… se stessi».