Sabato 25 novembre, ore 20.30, nella sala consigliare del Municipio

Auronzo ricorda don Sirio Da Corte

L’antologia delle omelie presentata tra la sua gente

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Dopo la presentazione nell’anniversario della morte, tenutasi al Santuario del Nevegal il 29 aprile scorso, anche la parrocchia di Villagrande d’Auronzo dedica una serata alla memoria di don Sirio Da Corte: lì era nato il 10 aprile 1941, lì venne consacrato sacerdote il 4 aprile 1964 (ad imporgli le mani era stato mons. Albino Luciani, da poco dichiarato venerabile). L’indomani, in quella stessa chiesa, il pievano aveva tenuto una memorabile omelia, declamando solennemente all’inizio la citazione latina di san Paolo, che don Sirio aveva scelto per la sua prima Messa: «Gratias ago ei qui me confortavit». Spesso don Sirio recitava a memoria quella predica, imitando la verve del venerato parroco di Villagrande. Quel passo è divenuto il titolo del volume: «Rendo grazie a colui che mi ha reso forte» (1Tim 1,15).

Se c’è un ambito in cui don Sirio è stato forte è proprio quello della predicazione. Pertanto, immediatamente dopo la morte di don Sirio, un gruppo di amici ha raccolto un’antologia dei suoi testi di predicazione, fortunosamente recuperati dalle carte: don Sirio quindi va considerato a tutti gli effetti l’autore di un volume pubblicato postumo. Si tratta soprattutto di meditazioni dettate nell’ultimo periodo, organizzate – come dice la prefazione – «secondo alcuni temi, che una prolungata frequentazione ci permette di riconoscere leitmotiv della sua predicazione e convinzioni sostanziali del suo essere prete». Il volume è stato pubblicato dalla Tipi edizioni di Belluno, che già nel 2014 aveva chiesto a don Sirio una serie di di meditazioni sulla figura di Maria, edite sotto il titolo “Maria nostra sorella“: questa era di fatto l’unica sua pubblicazione, cui ora si è aggiunta quella postuma.

La presentazione del volume è affidata a don Luigi Del Favero e a don Davide Fiocco, curatore del volume, entrambi legati a don Sirio da una lunga e consolidata amicizia.