Un ministero ecclesiale per il rito e per la vita

Come un lettore vive il suo servizio

Alcune indicazioni per una specifica spiritualità

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Leggere la Parola di Dio nelle celebrazioni liturgiche è ormai una esperienza che tanti cristiani, uomini e donne, stanno facendo ormai pressoché in tutte le comunità cristiane della nostra diocesi. Il servizio-ministero liturgico offerto è divenuto familiare in occasione di ogni celebrazione. In diverse parrocchie i Lettori nelle celebrazioni liturgiche sono anche organizzati in un gruppo, il “Gruppo Lettori”, con l’accompagnamento pastorale-spirituale del parroco.

Una spiritualità che sostiene il servizio

Leggere la Parola di Dio in particolare alla Messa non è solo un prestare la voce, ma è prima avere e vivere una spiritualità che poi alimenta e guida quello che sarà, qualora necessario, un servizio ministeriale offerto alla comunità riunita per l’ascolto della Parola.

Nelle diverse esperienze di incontro formativo con i lettori, da diversi anni, inizio il primo dei tre incontri previsti proprio con questa sottolineatura. Gli aspetti tecnici (modalità di lettura, voce, ecc.) sono preceduti da questo cammino spirituale. Lo ho chiamato “spiritualità del lettore”. In una delle ultime esperienze vissute lo scorso novembre, ho annotato con piacere la gioiosa sorpresa di alcuni lettori per questa sottolineatura. “Essere lettore, prima di fare il lettore”.

Questa dimensione spirituale è formata da aspetti comuni a tutti i cristiani che partecipano alla Celebrazione eucaristica. Per esercitare il ministero del Lettore ci sono poi alcuni aspetti da richiamare e coltivare con particolare impegno.

Non si tratta di misurare una qualità presente nella persona, ma di far crescere in sé delle qualità che accompagnano l’esistenza di chi poi svolge la funzione di lettore. Egli non deve superare un esame di ammissione o di guida, ma deve sentire nella propria vita la presenza di realtà che lo accompagnano. Quando annuncia la Parola all’assemblea la annuncia anche a sé stesso. L’ascolto che suscita nei presenti alla celebrazione è prima ascolto nella propria vita.

Aspetti della spiritualità del lettore

Indico alcune caratteristiche che sono di base. Prima di tutto una esperienza di fede che abbia portato all’incontro personale con Cristo, al di là di una esperienza cristiana sono di tipo sociologico, ambientale. La formazione cristiana di base (nei vari aspetti delle verità della fede, della vita cristiana e della celebrazione della fede nei tiri), la scelta di vita alimentata da una specifica spiritualità (coniugale, di persona sola, di consacrata) accompagnano la esperienza di chi vive un ministero ecclesiale.

La spiritualità liturgica è un aspetto importante, se non essenziale, per chi svolge un ministero nelle celebrazioni. La consapevolezza della importanza dei riti liturgici (non devozionali) come “incontro con Cristo che celebra la sua Pasqua”, dà significato al servizio svolto, alla mediazione che, nel caso del lettore, di realizza nell’annuncio della Parola.

La “ministerialità” diventa poi lo stile con il quale la persona svolge il suo servizio. Ministero è servizio. Come già detto servizio alla Parola, servizio all’assemblea. Questo aspetto elimina tutto quello che, come rischio, potrebbe diventare esibizione di sé.

La spiritualità biblica è poi un aspetto che si alimenta sempre più. Non è necessario essere un esperto, Ma sempre di più la conoscenza del Libro sacro può qualificare l’annuncio apparentemente solo vocale. Il lettore è familiare con la Parola non solo in funzione dell’occasionale servizio, ma in tutta la sua vita. Nella Parola, anche quando non la annuncia, trova alimento per la sua fede, luce per il camino della vita.

Un cammino di formazione permanente

Qualche lettore, di fronte alle caratteristiche annunciate (ovviamente da approfondire e personalizzare) potrebbe sentirsi inadeguato. Qualcuno potrebbe essere aggredito dalla tentazione di lasciare il servizio, colpito da una presunta scelta di umiltà.

Nessuno di noi nel momento di svolgere questo servizio di annuncio può esigere patenti di adeguatezza. Ognuno sente il proprio limite, ma proprio partendo da questa consapevolezza, di fronte alla chiamata al ministero risponde con la sua disponibilità. Nel tempo poi, mentre rende sempre più valido il suo servizio, fa crescere la sua spiritualità, il suo “essere lettore, prima di fare il lettore”.

Giuliano Follin