Con l’Avvento inizia il nuovo Anno Liturgico

Il Calendario Liturgico Diocesano una guida giorno per giorno

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Con la prima domenica di Avvento inizia il nuovo Anno Liturgico. È la celebrazione del Mistero di Cristo nell’arco di quello che noi chiamiamo anno civile (1 gennaio – 31 dicembre). La sua durata corrisponde a quello che è chiamato “anno solare” cioè 365 giorni.

Il Calendario Liturgico  Diocesano.
Ogni chiesa locale, chiamata “Diocesi”, segue un calendario liturgico. La definizione del sussidio, in questi giorni in distribuzione, lo caratterizza come “Guida liturgico pastorale per le celebrazioni per l’anno del Signore 2019/2020”.
Lo scopo del calendario liturgico è di presentare le norme rituali che disciplinano le ricorrenze e le celebrazioni di tutti i giorni dell’anno. Ogni singolo Rito, all’interno della Chiesa cattolica, elabora il suo calendario. Il nostro Rito è definito “Romano Latino”. Si può qui ricordare per la Chiesa di Milano il “Calendario Ambrosiano).
Questo strumento di carattere pastorale (per la vita delle comunità cristiane) ha come base il Calendario universale del Rito, con l’aggiunta di alcune indicazioni proprie per la Chiesa italiana, ed alcune particolarità proprie della Chiesa locale di Belluno-Feltre.

Segno di comunione ecclesiale.
La sintonia nelle celebrazioni e nella preghiera liturgica (Liturgia delle Ore) diventa espressione di una comunione ecclesiale che unisce in un legame spirituale ogni comunità che si riconosce nella fede in Cristo, ed ha nel Rito un punto di riferimento storico-culturale-religioso.
La originalità di ogni gruppo di Cristiani che celebra il Mistero di Cristo, diventa più preziosa e significativa nella comunione rituale. La ricerca di autonomia ed inventiva, più o meno significative nelle loro espressioni, non coltiva sicuramente la Comunione ecclesiale. La obbedienza ad una indicazione celebrativa, non è rinuncia alla identità, ma fa sentire più “Chiesa in comunione”.
E’ da notare come il Calendario liturgico viene ogni anno promulgato dal responsabile della Chiesa locale, il Vescovo. Non è quindi una scelta opzionale, lasciata al sentire individuale.

Il richiamo del Vescovo.
Nel promulgare il Calendario diocesano il vescovo Renato richiama le comunità al valore della celebrazione dell’Anno Liturgico nel cammino proposto a tutte le Comunità. Riporto una parte significativa della promulgazione.
“…Mi appello a tutte le comunità ecclesiali della nostra Chiesa di Belluno Feltre, affinché non gettino via nell’abitudinarietà, nella banalità e nella superficialità il tempo dell’Anno liturgico con i suoi ritmi, il suo corso, il suo graduale introdurci nel mistero di Cristo.
Noi spesso sperimentiamo nel nostro vivere ordinario un tempo che sembra a noi sottratto, infatti diciamo: «Non ho tempo»; oppure proviamo la sensazione che sia diventato un “tempo perso”. Dunque cerchiamo e chiediamo salvezza per esso.
L’Anno liturgico è un tirocinio predisposto “con sapienza”, donato “per grazia”, attraversato “dallo Spirito”: in esso attingiamo salvezza per i giorni della nostra vita e per i giorni di questa umanità che si va ricomponendo nell’universale fraternità dei figli di Dio…”

Iniziamo l’Anno Liturgico con il tempo di Avvento.
Questo periodo che richiama il Natale, commemorazione-attualizzazione della prima venuta del  Figlio di Dio tra gli uomini, ha un altro aspetto che lo caratterizza nelle prime settimane. È il richiamo alla attesa della seconda venuta del Cristo, alla fine dei tempi, accogliendo  ed invocando la continua venuta  del suo Regno nell’oggi della Chiesa. Il clima che attornia il cristiano e le comunità è tutto impregnato del “Natale”. Una celebrazione che noi cristiani vorremmo vivere come “Dono-Mistero” prima che come festa tradizionale tanto sentita. I testi liturgici delle celebrazioni ci richiamano fortemente l’aspetto della seconda venuta del Signore. E’ la presentazione di una prospettiva del tempo che per noi cristiani, e non solo, è tempo di grazia, fino all’incontro definitivo con il Signore Gesù.

Giuliano Follin