Assemblea della convergenza foraniale di Belluno

Conoscersi e prendersi cura degli altri alla luce del Vangelo

Domenica 27 settembre, nella parrocchia di Cavarzano

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Riprendiamo a prenderci cura gli uni degli altri: attraverso la conoscenza e il sostegno reciproco”: potrebbe essere lo slogan che riassume quanto emerso dall’assemblea della convergenza foraniale di Belluno di domenica 27 settembre.

Circa 70 persone in rappresentanza delle quindici comunità parrocchiali che la compongono, si sono ritrovate nella chiesa di Cavarzano, per ricevere gli Orientamenti Pastorali 2020-2021 dalle mani del vescovo Renato.

Seguendo lo schema già collaudato nelle precedenti Assemblee, il vescovo Renato e altre voci con lui (il vicario generale don Graziano dalla Caneva e Roberta della commissione per l’Annuncio e la Catechesi) hanno presentato i punti salienti degli Orientamenti pastorali, ricordando in particolare «l’esigenza di una nuova fraternità, capace di aiuto reciproco e di stima vicendevole», parole queste di papa Francesco per la V giornata mondiale dei poveri, che ricorreva proprio quel giorno.

Si sono poi passati in rassegna i sette punti in cui il documento è suddiviso, lasciando all’approfondimento nei lavori “ad isole” quello che riguardava le relazioni, che sono state il filo rosso dell’incontro, fin dal saluto inziale di Sara, delegata foraniale, che ha ricordato come in questi anni di lavoro , lento ma costante, in convergenza si sia dedicato tempo per conoscersi innanzitutto fra le persone e poi cogliendo le luci che in ogni parrocchia ci sono, per iniziare ad avviare delle collaborazioni, che l’emergenza Covid ha bruscamente interrotto.

Tra le parole su cui i gruppi hanno lavorato ci sono state responsabilità, fiducia, prenderci cura, fraternità e riconoscimento , che hanno nuovamente riportato l’attenzione sulla necessità e importanza di creare “buone” relazioni fra sacerdoti e laici e fra laici all’interno delle parrocchie, per poterle poi estendere alle parrocchie “prossime”.

Al termine dell’Assemblea il segno ha dato concretezza a queste parole: ogni parrocchia infatti ha ricevuto in dono un’altra comunità parrocchiale di cui prendersi cura e da cui partire per intessere relazioni costruttive.