Domenica 25 settembre la 108ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati

Un futuro che offra speranza alle nuove generazioni e ponga fine agli odi e alle contrapposizioni

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Il presente ci inquieta. Con le avvisaglie di declino economico e di crisi sociale, con il ritorno della guerra in Europa – una terza guerra mondiale a pezzi e ora totale, l’ha definita il Papa – con i mutamenti climatici forieri di fenomeni gravi e inaspettati, con le tensioni accentuate da una pressoché permanente campagna elettorale, si fa fatica a immaginare il futuro. Pensando in particolare al fenomeno della mobilità umana con il suo carico di sofferenza e di incertezza, si comprende bene come occorra un di più di buona volontà politica e di solidarietà per costruire un futuro che offra speranza alle nuove generazioni e ponga fine agli odi e alle contrapposizioni.

E al futuro è dedicato il messaggio del Papa per la 108ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, perché migranti e rifugiati si mettono in viaggio spinti dalla speranza di vivere in un mondo diverso, nel quale saranno soddisfatte le loro legittime attese di giustizia e di inserimento sociale, in piena uguaglianza di opportunità e di dignità.

Al futuro si deve pensare, perché la realtà del mondo è per definizione mutevole. Il credente poi è proteso verso il Regno di Dio, verso la città «dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso» (Eb 11,10). Nel progetto di questa città ciascuno è coinvolto e chiamato a partecipare all’opera di costruzione in prima persona, accogliendo il messaggio del Vangelo perché siano superate le disuguaglianze e le discriminazioni. Per questo non è possibile costruire il futuro senza la partecipazione dei migranti e dei rifugiati, dei quali va riconosciuto il ruolo nel processo di costruzione. Naturalmente è necessario che ad essi sia offerta la possibilità di esprimersi e di sentirsi protagonisti, perché siano in grado di offrire il loro contributo, che «è stato fondamentale per la crescita sociale ed economica delle nostre società». Il messaggio del Papa incoraggia soprattutto i giovani a collaborare con i fratelli e le sorelle migranti e rifugiati per costruire insieme il futuro, perché «il futuro comincia oggi e comincia da ciascuno di noi. Non possiamo lasciare alle prossime generazioni la responsabilità di decisioni che è necessario prendere adesso, perché il progetto di Dio sul mondo possa realizzarsi e venga il suon Regno di giustizia, di fraternità e di pace».

Domenica 25 settembre alle 18.30 nella chiesa di Cavarzano in Belluno la Messa vespertina vedrà la partecipazione, insieme ai residenti, delle comunità di immigrati presenti nel nostro territorio. Al termine, seguiranno alcune testimonianze e un rinfresco nell’attigua sala parrocchiale.

Francesco D’Alfonso