Dagli onori incerti della milizia terrena alla santità

La prossima celebrazione di san Martino vescovo, patrono della diocesi

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La ricorrenza della memoria liturgica di san Martino nel Messale romano ha la semplice caratteristica di una memoria. Questo santo però, insieme ai santi Vittore e Corona, è patrono di tutta la nostra diocesi. Per questo in tutte le comunità cristiane del nostro territorio viene celebrato con il grado di festa. Nella Cattedrale di Belluno, della quale è il “titolo”, e nella città di Belluno, della quale è patrono, il grado della celebrazione è quello massimo: “solennità”.

Valore e significato del patrono

Il santo patrono è il santo che una diocesi, una città, una comunità religiosa o un altro gruppo di fedeli, ha scelto come suo particolare intercessore presso Dio e che onora con speciale devozione. Riconoscere poi e celebrare il patrono non è solo un rito liturgico con alcune particolari connotazioni, ma diventa un contemplare e seguire in modo speciale, un modello. Guardando a san Martino con particolare attenzione, i fedeli cristiani della città e della diocesi si impegnano a seguirne le orme sulla via della vita cristiana. Ovviamente traducendo le caratteristiche del suo percorso di santità alla realtà attuale.

La scelta di san Martino come titolo per la Cattedrale di Belluno e patrono per la città e la diocesi di Belluno, secondo una tradizione, viene fatta risalire dallo storico Giorgio Piloni all’anno 548. Con la formazione della diocesi di Belluno-Feltre nell’anno 1986, san Martino e i santi Vittore e Corona sono stati riconosciuti come patroni principali della diocesi.

La presentazione del Santo nel Messale romano

La vita dei santi, specie se famosi e popolari, come san Martino, accanto a dati storici sicuri è accompagnata da episodi tramandati dalla devozione popolare. La distinzione tra le due fonti non sempre è chiara e neppure possibile. La Chiesa, anche alla luce di studi recenti e approfonditi, cerca di aiutare i fedeli in questa valutazione. La terza edizione del Messale romano presenta per ogni santo, di cui si celebra la memoria, alcune righe che riassumono i tratti significativi e più certi della storia del santo. Riporto quanto scrive il libro liturgico per il nostro Santo.

Martino (Sabaria, attuale Szombathely, Ungheria, 316/317 – Candes-Saint-Martin, Francia, 8 novembre 397), figlio di un militare pagano, venne a sua volta avviato alle armi. Divenuto cristiano, abbandonò l’esercito ed entrò in contatto con il vescovo Ilario di Poitiers. Si dedicò quindi alla vita eremitica, prima sull’isola di Gallinara (Savona), poi a Ligugé, nei pressi di Poitiers. Eletto, contro la sua volontà, vescovo di Tours, mantenne il suo stile di vita e fondò nei pressi della città il monastero di Marmoutier. Contribuì notevolmente alla diffusione del cristianesimo nelle campagne e anche per questo il suo culto divenne molto popolare, soprattutto in ambito rurale. La memoria liturgica corrisponde al giorno della sepoltura, avvenuta l’11 novembre a Tours e ricordata nel Martirologio geronimiano (sec. V-VI).

La vita di san Martino è stata approfondita e presentata in termini di ricerca storica da vari autori. Ampie sintesi della figura del Santo e della sua vita si trovano numerose su libri e siti web. Per noi di Belluno-Feltre potrebbe essere utile leggere dal sito diocesano la presentazione che viene fatta del Patrono. Il testo è tratto da un opuscolo di don Davide Fiocco dal titolo: L’altra metà del mantello (TIPI, Belluno 2014).

Testi per la festa di san Martino dalla liturgia

I testi della liturgia nella festa del santo, offrono spunti interessanti per la contemplazione e l’imitazione. Ho trovato molto significativo il prefazio del Rito ambrosiano proposto per la celebrazione della Messa. Dice così:

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, renderti grazie, Dio onnipotente ed eterno, ed esaltarti per la vita santa del vescovo Martino che fu discepolo glorioso di Cristo tuo Figlio. Con desiderio ardente si preparava ancora al battesimo e già sapeva dimostrare con generosità esemplare la carità verso i poveri. Abbandonati gli onori incerti della milizia terrena, nell’umiltà della professione monastica si pose al servizio dell’unico Re dell’universo. E quando la tua benevolenza lo volle pastore del tuo gregge, subito la passione per la vera fede e l’amore per la tua Chiesa lo resero fulgido esempio per tutti e chiaro modello di ogni giustizia. Nella memoria di questo tuo servo beato, ci uniamo al coro degli angeli e a te, Padre santo e buono, eleviamo l’inno di lode: Santo…

Le tre preghiere proposte per la liturgia eucaristica dal Messale in uso, danno precise indicazioni utili per la spiritualità del cristiano.

La colletta: «O Dio, che hai fatto risplendere la tua gloria nella vita e nella morte del santo vescovo Martino, rinnova nei nostri cuori le meraviglie della tua grazia, perché né morte né vita ci possano separare dal tuo amore».

Sulle offerte: «Santifica, Signore nostro Dio, questi doni he ti offriamo con gioia in onore di san Martino, perché con il loro sostegno siamo sempre guidati attraverso le vicende liete e tristi della nostra vita».

Dopo la comunione: «O Signore, che ci hai nutriti con il sacramento dell’unità, concedi a noi di vivere in perfetta concordia con il tuo volere perché, imitando san Martino nella totale sottomissione a te, gustiamo la gioia di essere veramente tuoi».

Giuliano Follin