Dalla Consulta triveneta delle Aggregazioni laicali

Il 23 ottobre al centro Cardinal Urbani di Zelarino, finalmente in presenza

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Lo scorso 23 ottobre al centro Cardinal Urbani di Zelarino si è riunita nuovamente in presenza la Consulta triveneta delle aggregazioni laicali: la vicinanza fisica ha fatto sentire più forte la presenza dello Spirito Santo rispetto a quanto avvenuto nei tanti incontri virtuali via Zoom.

All’incontro hanno preso parte i presidenti delle Consulte diocesane e i referenti delle aggregazioni e movimenti. A guidare i lavori il presidente, il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, delegato Cet per le aggregazioni laicali, che ha offerto una riflessione sul cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa.

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alle modalità di rinnovo della segretaria e della presidenza. Questo organismo è composto da cinque persone. Tra loro Gian Luigi Manighetti di Vittorio Veneto, insieme a Paolo Pesce di Trieste, Andrea Pagnacco di Padova, Cristina Confortin di Chioggia, Fabiola Andrighettoni di Trento, e Francesco Vedana di Belluno.

La segretaria  uscente, Marialetizia Milanese, ha tracciato un bilancio dei sei anni di presidenza (due mandati). «Più che ricordare eventi o programmi vorrei mettere in rilievo che sono stati anni di profonde relazioni personali fraterne – ha sottolineato -. Questi rapporti personali sono andati oltre l’incarico di ciascuno e sono stati caratterizzati dalla condivisione di un percorso comune, un cammino che ci ha fatto crescere nella stima e nella fiducia reciproca, pur appartenendo ad aggregazioni diverse». In particolare Marialetizia ha voluto ricordare «il pellegrinaggio-studio annuale, cioè una giornata di condivisione alla quale sono state invitate tutte le consulte diocesane del triveneto, e ospitate da una diocesi diversa ogni anno».

Di prassi sono stati effettuate quattro assemblee annuali su un tema deciso dal consiglio di presidenza dopo aver sentito gli spunti proposti in assemblea.

«Non tutte le diocesi hanno partecipato con assiduità e non tutte le aggregazioni sono state presenti – ha osservato Marialetizia -. Ho cercato però di ravvivare i rapporti con ogni realtà diocesana condividendone anche le gioie e le criticità».

«Sento che questo organismo è ancora importante, tanto più oggi che papa Francesco ha lanciato il Sinodo – ha concluso Marialetizia -. Quale percorso più adatto di un posto dove i fratelli e sorelle, in questo caso rappresentanti dei laici associati, possono continuare a fare l’esperienza di un cammino comune al di là delle specificità di ogni gruppo?».