Dalla Parola di Dio il significato dell’Epifania del Signore

I brani della Liturgia della Parola nelle Messe delle "Feste epifaniche"

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Dopo la celebrazione della solennità di Maria Santissima Madre di Dio i cristiani sono chiamati a celebrare l’Epifania ed il Battesimo del Signore. Le chiamiamo con una espressione particolare: “feste epifaniche”.

Nel calendario liturgico della Chiesa di rito  Romano-Latino queste celebrazioni si collocano dopo l’ottava di Natale (il 1° gennaio, solennità di Maria Santissima, Madre di Dio). Il 6 gennaio è giorno fissato ogni anno  per l’Epifania, mentre la festa del “Battesimo del Signore” si celebra la domenica dopo il 6 gennaio. Nel duemilaventi ricorre il 12 gennaio.

Origine storica

La festa dell’Epifania ha origini orientali ed è antecedente al Natale, festa di origine occidentale. E’ da ricordare che centro della espressione “orientale” sono Alessandria d’Egitto e Gerusalemme, mentre la espressione “occidentale” ha come riferimento centrale Roma.

In Oriente la espressione “Epifania” è stato un termine antico per indicare il Natale del Signore, cioè la sua “manifestazione nella carne”. E’ noto come la espressione “epifania” esprime il concetto di manifestazione, apparizione.  In una lettura più completa il termine può indicare anche il significato di “venuta”.  In ambito antico il termine veniva  usato non solo in riferimento alla divinità che appare, ma anche al sovrano che viene, che appare al suo popolo.Fin dal secolo secondo la Epifania del Signore oltre che alla sua nascita è collegata al Battesimo al Giordano, dove è avvenuta la “manifestazione” e la investitura divina di Gesù Messia, Figlio ed inviato del Padre.

La festa dell’Epifania

Nella evoluzione storica del calendario liturgico c’è stato quello che possiamo definire lo sdoppiamento o caratterizzazione delle feste della manifestazione del Signore. Consolidato il Natale come festa della Nascita (in sostituzione della festa pagana del solstizio d’inverno), la celebrazione della Epifania è stata caratterizzata come la rivelazione di Gesù al mondo pagano, rappresentata dall’episodio della venuta e della dorazione dei Magi.  Nello stesso tempo vengono collegati altri due episodi che esprimono manifestazioni-epifanie di Gesù: il Battesimo al Giordano ed il miracolo delle nozze di Cana.  Questi collegamenti sono ricordati nella antifona dei secondi Vespri della Epifania.  L’antifona al Magnificat si esprime cosi: “ Tre prodigi celebriamo in questo santo giorno: oggi la stella ha guidato i magi al presepio, oggi l’acqua è cambiata in vino alle nozze, oggi Cristo è battezzato da Giovanni nel Giordano per la nostra salvezza, alleluia” Sono espressioni che richiamano chiaramente le epifanie del Signore Gesù collegandole a diversi episodi narrati dai Vangeli.

La data del 6 gennaio è collegata al giorno che segna l’aumento evidente della luce, dopo il solstizio d’inverno,  anche in Oriente fissato nella data del 25 dicembre.

I testi della Parola all’Epifania

Il Vangelo di Matteo che viene letto in questo giorno, ricorda il noto episodio della venuta dei Magi a Betlemme ed il loro incontro, nonostante le difficoltà, con il nato Messia.  Questa rivelazione del Messia a tutte le genti è il tema che caratterizza la celebrazione liturgica e dà significato anche alle altre due letture previste dalla Liturgia della Parola. I testi proclamati sono presi dal profeta Isaia (Is 60,1-6) la prima lettura, e dalle lettera agli Efesini la seconda (Ef. 3,2-3a.5-6).  L’universalismo del dono della salvezza realizzato con la venuta di Cristo è richiamato chiaramente anche dal ritornello del Salmo responsoriale: “Ti adoreranno Signore, tutti i popoli della terra”. Per noi concetto familiare, annuncio anche sconvolgente per il popolo eletto.

Festa del  Battesimo del Signore

Anche questa festa viene considerata epifanica. E’ una festa che celebra la manifestazione del Signore. Gli evangelisti collocano l’episodio all’inizio della Missione di Gesù. Il Battesimo predica da Giovanni era un segno di penitenza. Gesù si assoggetta al rito, fratello in umanità, anche se non nel peccato. In quel momento avviene la sua manifestazione-consacrazione come Messia-Figlio di Dio.

Il Vangelo racconta, secondo i dettagli di ognuno dei Sinottici, l’episodio. Nell’anno corrente l’evangelista del racconto è Matteo. La prima lettura (Isaia 42,1-4.6-7) è un richiamo al “servo del Signore” che ha la missione di annunciare la salvezza ai popoli. Dal libro dei gli Atti degli Aposotli (10,34-38)viene presa la seconda lettura. L’Apostolo Pietro in una sintesi da annunciare percorre gli inizi del vangelo, l’annuncio della salvezza manifestata da Cristo Gesù, Figlio di Dio.

Giuliano Follin