Venerdì 16 agosto 2019, durante la festa votiva di san Rocco

Dedicazione della chiesa di Formegan

Un suggestivo rito che si celebra raramente

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Venerdì 16 agosto il vescovo Renato celebrerà la Dedicazione della chiesa di Formegan (parrocchia di Santa Giustina), a conclusione dei lavori di restauro e adeguamento liturgico eseguiti negli ultimi vent’anni. In questo tempo l’impegno della gente di Formegan per finanziare i lavori è stato molto significativo; vanno ricordati anche i contributi di Cariverona, del GAL Prealpi Dolomiti, dell’8 per mille della CEI e del Comune di Santa Giustina, che in questi giorni ha effettuato il primo stralcio di lavori per la sistemazione del sagrato.

Il suggestivo rito della dedicazione della chiesa avrà luogo nella messa vespertina delle ore 18, alla quale seguirà la tradizionale processione per le vie del paese, in occasione della festa di voto a san Rocco, che ha origine nel 1855, durante l’ultima epidemia di colera che colpì il paese.

La chiesa di Formegan fu sede del primo nucleo parrocchiale, come attesta la Bolla del 1184 di papa Lucio III, che riconosce al Vescovo Drudo i confini della diocesi di Feltre, che nella Valbelluna terminano «in plebe de Formicano», nella parrocchia di Formegan.

Successivamente si decise di spostare il centro parrocchiale a Santa Giustina, dove dal 1510 c’è l’attuale fonte battesimale.

Le opere pittoriche venute alla luce in tempi recenti fanno dell’edificio sacro di Formegan un importante gioiello di arte, cultura e religiosità e grazie al costante impegno dei fedeli ha superato nei secoli invasioni, ruberie e vessazioni.

Nel 1930 si era progettata la demolizione per far spazio a un edificio più ampio; il progetto fu però impedito per il disastro economico, non solo per la chiesa, del fallimento della Banca del Credito Veneto, che aveva uno sportello anche a Santa Giustina.

La dedicazione di una chiesa accade raramente perché si celebra una volta sola per ciascuna chiesa. Questo può avvenire appena la chiesa è stata costruita oppure dopo una completa ristrutturazione. Non si ha notizia, né ci sono segni (cioè le croci alle pareti o la lapide), della dedicazione della chiesa di Formegan.

Originariamente la chiesa riceveva la sua “consacrazione” con la semplice celebrazione della Messa; dopo l’VIII secolo si iniziò a compiere il rito specifico della “dedicazione” (questa è l’antica e corretta terminologia), per manifestare la vera natura dell’edificio della chiesa, segno visibile dell’unico vero tempio che è il corpo di Cristo, cioè la comunità dei battezzati, pietre vive dell’edificio della Chiesa.

All’inizio della Messa il vescovo asperge il popolo e le pareti del nuovo edificio, in memoria del Battesimo. Dopo la liturgia della parola si cantano le litanie dei santi e c’è la preghiera di dedicazione. Seguono l’unzione dell’altare e delle croci, l’incensazione dell’altare e del popolo e l’illuminazione a festa dell’altare e della chiesa.

Sant’Agostino osserva che «mediante la fede gli uomini sono come legni e pietre presi dai boschi e dai monti per la costruzione; mediante il battesimo, la catechesi e la predicazione vengono poi sgrossati, squadrati e levigati; ma risultano casa del Signore solo quando sono compaginati dalla carità. Quando i credenti sono uniti insieme dalla carità diventano davvero casa di Dio, che non teme di crollare».