Le devozioni al Sacro Cuore, al Cuore Immacolato di Maria, al Preziosissimo Sangue

Devozioni del passato: un valore al presente?

Quale valore oggi?

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La Chiesa ha celebrato, nel venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, la festa del Sacratissimo Cuore. Il giorno seguente nel Calendario liturgico è fissata la memoria (obbligatoria) del Cuore Immacolato di Maria: quest’anno la concomitanza con la solennità dei santi Pietro e Paolo ne ha annullato la celebrazione. Nel passato il giorno primo luglio ricorreva una festa solenne in onore del Preziosissimo Sangue.  Presento alcuni dati su queste tre devozioni popolari non con spirito di nostalgia, ma solo come documentazione storica. La loro presenza nella pratica popolare, non in alternativa alla dimensione liturgica, né in una espressione assolutizzata, ha una sua significativa collocazione nella storia della spiritualità dei singoli e delle comunità.

Pratiche devozionali in onore del Sacro Cuore

Le partiche di devozioni in onore del Sacro Cuore erano molto diffuse nel secolo scorso. La riscoperta della esperienza liturgica nella dimensione proposta dal Concilio Vaticano II le ha fatte passare in secondo piano, talora le ha fatte dimenticare. Il Direttorio su pietà popolare e liturgia le elenca (n. 171) con indicazione di origine e di significato spirituale. Sono ricordate: la consacrazione  personale, la consacrazione della famiglial le litanie del Sacro Cuore, l’atto di riparazione, la pratica dei primi nove venerdì del mese. Quest’ultima pratica, diffusa nel secolo scorso, è accompagnata da queste parole illuminanti del documento. Viene richiamato il suo valore non assoluto ed il fatto di non cancellare la centralità della domenica: «…trae origine dalla “grande promessa” fatta da Gesù a santa Margherita Maria Alacoque. In un’epoca in cui la comunione sacramentale era molto rara presso i fedeli, la pratica dei nove primi venerdì del mese contribuì significativamente al ripristino della frequenza ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. …È necessario tuttavia che i fedeli siano convenientemente istruiti: sul fatto che non si deve riporre in tale pratica una fiducia che rasenta la vana credulità, la quale, in ordine alla salvezza, annulla le insopprimibili esigenze della fede operante e l’impegno di condurre una vita conforme al Vangelo; sul valore assolutamente predominante della domenica, la “festa primordiale”, che deve essere caratterizzata dalla piena partecipazione dei fedeli alla celebrazione eucaristica».

Cuore Immacolato di Maria

Il culto al Cuore immacolato di Maria iniziò per l’azione di san Giovanni Eudes nel sec. XVII. La sua diffusione non fu né rapida né entusiasta. La celebrazione liturgica della festa fu estesa a tutta la Chiesa da papa Pio XII nel 1944, a perenne ricordo della Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, In precedenza le apparizioni di Fatima, con le parole della Vergine avevano dato un forte impulso alla devozione. E’ nota la richiesta della Vergine di consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato.

Ho già ricordato la collocazione nella case, nel secolo scorso, del quadro del Cuore Immacolato di Maria. La pratica dei cinque primi sabati del mese, proposta dopo una visione avuta dalla veggente Lucia don Santos era stata definita la “Grande promessa del Cuore Immacolato di Maria”.

Preziosissimo Sangue

Una festa particolare in onore del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo è stata celebrata, con grande solennità, nella chiesa cattolica dal 1848 al 1970. La riforma del dopo Concilio ha unito questa festa a quella del Corpus Domini. La nuova denominazione della festa è proprio: “Santissimo Corpo e Sangue di Cristo”.

L’adorazione del Sangue di Cristo è legata prima di tutto alla celebrazione Eucaristica. Lì, con le parole del sacri rito, pane e vino sono trasformati, come dice la nostra fede, in Corpo e Sangue di Cristo.  Quando viene presentato il calice per la comunione viene detto al fedele: “Il Sangue di Cristo”. E la manifestazione di fede del credente è espressa dalla parola “Amen”.

Alcune tradizioni o leggende legate al “Sangue di Cristo” conservato come “sacra reliquia” le possiamo annottare solo come documentazione. Il loro valore storico e l’apporto per la fede sembra non essere significativo.

Quale valore oggi?

Le tre devozioni sulle quali mi sono soffermato, hanno alimentato sicuramente a spiritualità di tante persone, Oggi il loro essere relativizzate, se non abbandonate, non è segno di una decadenza della fede, ma la scoperta della fonte genuina dalla quale queste devozioni popolari sono scaturite. Per il Sacro Cuore e il Sangue di Cristo si tratta del suo Mistero pasquale, presenza e dono continuo nella realtà della Eucaristia. Per il Cuore immacolata di Maria, la sua figura di Madre di Cristo, Madre della Chiesa e modello del credente, ne conserva la realtà e la sostanza di fede al di là di raffigurazioni sicuramente relative, complementari ad altre, con valore solo di mezzo, mai di fine assoluto.

Giuliano Follin