Adesione alle norme date dall’Autorità competente

Disposizioni diocesane per l’emergenza “Coronavirus”

Si conferma la sospensione delle celebrazioni che prevedono presenza considerevole di fedeli

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Carissimi,

dopo l’incontro con il Prefetto e con i Sindaci, avvenuto in serata di oggi, lunedì 24 febbraio, con questa comunicazione intendiamo riprendere e precisare l’invito di stamattina ad una consapevole e voluta adesione alle norme già date dall’Autorità competente.

Nell’ordinanza di questa sera della Regione Veneto è detto: «La lettera A dell’art. 1 comma 2 intende sospendere manifestazioni che determinino significative concentrazioni di persone in luoghi pubblici e privati.  In questo senso sono da ritenere sospese tutte quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali».

In riferimento a questo criterio, tenuto conto delle precedenti ordinanze che comprendono anche una serie di precauzioni da applicare e far osservare con senso di responsabilità, riteniamo opportuno darci alcune indicazioni per un comune intento di testimonianza e servizio al bene comune.

  • Confermiamo quanto indicato nella lettera di stamane: la sospensione delle celebrazioni del Mercoledì delle Cenerie della prima domenica di Quaresima (1 marzo), inoltre degli incontri dei Giorni dello Spirito e di Comunità, in quanto comportano un significativo afflusso di fedeli.
  • Contestualmente abbiamo già sospeso l’evento del Convegno diocesano, previsto per il pomeriggio di domenica 1 marzo a Longarone.
  • In riferimento alle celebrazioni delle esequie riportiamo quanto ulteriormente precisato dall’ultima ordinanza regionale: «Non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni e esequie, civili e religiose, a condizione di permettere la partecipazione ai soli familiari». Di conseguenza indichiamo come norma da seguire di procedere alla benedizione della salma e alla sua sepoltura con i soli familiari, mentre la celebrazione comunitaria dell’Eucaristia esequiale è da posticipare a quando sarà conclusa la fase di emergenza. Questo ci permette di evidenziare la dimensione ecclesiale dell’Eucaristia.
  • Le attività e iniziative “ordinarie” della vita pastorale vanno valutate con molta attenzione. Rientrano in queste categorie: la celebrazione feriale dell’Eucaristia (si ometta il segno della pace e si faccia la comunione nelle mani), gli incontri di preghiera, di adorazione, di catechesi, di formazione e le pratiche devozionali. Questi eventi si devono evitare qualora la partecipazione superi un esiguo numero di persone.
  • Le nostre chiese restino aperte per la preghiera personale.
  • Ci sia il massimo impegno ad applicare le precauzioni igieniche già ampiamente diffuse. A riguardo si provveda alla necessaria strumentazione negli ambienti parrocchiali. È bene rimuovere dalla sua collocazione l’acqua lustrale.

La situazione che stiamo vivendo in questi giorni ci spinge all’autenticità della nostra preghiera e, anche, di qualche gesto penitenziale. Nei momenti di prova la preghiera a livello personale o domestico può farsi più intensa e più motivata. Sentiamoci in comunione profonda, in particolare, con chi è più a disagio e con chi sta vivendo questo momento con timore e sofferenza. Sosteniamo coloro che si stanno prodigando per superare questa condizione di emergenza.

Nella Liturgia della Parola dell’inizio della Quaresima Gesù fa questo invito: «Entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto».

In particolare nel mercoledì delle Ceneri e nella Prima domenica di Quaresima, ovviamo alla sospensione della celebrazione dell’Eucaristia con un particolare momento di preghiera personale o familiare che comprenda l’ascolto delle letture bibliche del giorno. Suggeriamo anche di utilizzare i mezzi di comunicazione per la celebrazione dell’Eucaristia.

Nelle nostre comunità ci sia quella vigilanza che ci fa portare insieme i pesi gli uni degli altri. Come anche vorremmo fare nostra la preghiera del salmo 102 che abbiamo elevato nella celebrazione dell’Eucaristia di domenica scorsa: «Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia».

Belluno, 24 febbraio 2020

+ Renato, vescovo