Nato a Sedico l'8 marzo 1922, divenne prete il 1° luglio 1945

Don Mario al traguardo del secolo

Martedì 8 marzo la diocesi festeggia don Mario Carlin, che arriva al traguardo dei cent'anni

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Era un mercoledì l’8 marzo di cent’anni fa: primogenito di due fratelli, nasceva a Sedico il piccolo Mario, che diventerà don Mario, poi mons. Carlin. A lui oggi si stringono il vescovo Renato, il vescovo emerito Giuseppe, l’intero presbiterio della diocesi, i diaconi e le tante persone che lo hanno amato e apprezzato. Tutti insieme rendono lode a Dio per la testimonianza che per tanti anni don Mario ha reso in questa diocesi. Il Vescovo in un messaggio inviato al presbiterio ha sottolineato:

A don Mario un augurio speciale, che uniamo – con gratitudine da parte di tutto il presbiterio e dell’intera diocesi – ai suoi pensieri, ai suoi desideri, ai suoi sentimenti. Alla luce della fede, accostiamo questo evento speciale di compleanno all'”offertorio” della celebrazione eucaristica: «Benedetto sei tu Signore Dio dell’universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane… questo vino…». Ci è sempre apparsa la figura esile di don Mario e in questo ci sorprende il dono gratuito che la vita rappresenta, la chiamata che essa custodisce e in cui si rigenera, il servizio in cui il vissuto di tutti i giorni si esprime e si offre.

Martedì 8 marzo, alle ore 17.00, con la partecipazione di don Mario, celebreremo l’Eucaristia in Cattedrale, portandovi il Magnificat di ringraziamento e la preghiera di sostegno di tutta la nostra Chiesa di Belluno-Feltre.

Il 1° luglio 1945, dopo gli anni della formazione in seminario, don Mario venne ordinato prete. Dopo quasi 77 anni di ministero, il suo curriculum vitae è molto nutrito: fu vicario cooperatore a Candide (1945-1947), poi a Cadola (1947), quindi a Longarone (1947-1951); fu poi parroco a Fortogna (1951-1956), a San Pietro di Cadore (1956-1964), a Gron (1964-1973), a Limana (1973-1989), a Paderno (1989-1991).

Dal gennaio 1966 partecipò attivamente alla fondazione e alla vita dell’Associazione degli Emigranti Bellunesi, che seguì ininterrottamente nei decenni successivi come delegato vescovile per gli Emigranti. Nel 1989 venne annoverato tra i cappellani del Papa, divenendo “monsignore”. Dal 1994 è direttore responsabile della rivista “Papa Luciani Humilitas”, che mantiene i contatti tra i devoti del nostro “don Albino”, futuro beato.

Il lungo autunno della sua vita sacerdotale lo ha visto impegnato come guida spirituale dei gruppi di preghiera “Padre Pio” e del movimento Monfortano; dal 1989 al 1998 fu delegato vescovile per le religiose. Canonico della Cattedrale dal 1991, per ben 27 anni fino al luglio 2020, ne fu il penitenziere, cioè incaricato in modo speciale per il ministero della riconciliazione nella chiesa-madre della diocesi, autorizzato ad assolvere anche quei casi speciali, per i quali il diritto prevede censure riservate all’autorità del Vescovo.

Anche se cent’anni sono tanti, osiamo cantare il nostro augurio, dicendo di cuore a don Mario: “Ad multos annos!”.