Nuova lettera del Vescovo al presbiterio e ai diaconi

Dopo il DPCM del 18 ottobre 2020

Chiarimenti della Segreteria generale della CEI

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I veloci sviluppi di questa seconda ondata della pandemia obbligano a un costante aggiornamento. Con una nuova lettera ai preti e ai diaconi della diocesi, il Vescovo li invita a «mantenere un atteggiamento di pazienza e di sapienza, evitando di lasciarci andare in timori esagerati. È un semplice invito corredato dall’impegno di aiutarci a vicenda».

A seguito del DPCM del 18 ottobre, la Segreteria generale della CEI ha comunicato ai vescovi italiani queste quattro chiarificazioni:

  1. «Per quanto riguarda la vita liturgico-sacramentale – come da precedente comunicazione del 14 ottobre 2020 – resta invariato quanto previsto nel Protocollo del 7 maggio circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo. Esso rimane altresì integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, già trasmesse nel corso dell’estate.
  2. Anche per la catechesi e gli incontri formativi nulla è cambiato, si segua il protocollo che prevede l’uso della mascherina sempre, anche quando si è seduti e l’adeguatezza degli spazi che consentano il distanziamento fisico come previsto. Occorre nella valutazione complessiva tenere in debito conto le normative regionali e locali.
  3. Le riunioni di organismi di governo sono consentite (ad esempio: Consiglio episcopale, Consiglio presbiterale, CdA di Enti, Consiglio Affari economici, Collegio consultori…), perché a numero chiuso, anche se il DPCM “raccomanda fortemente” la modalità a distanza (on line).
  4. Per gli altri organismi di partecipazione si consiglia massima prudenza, evitando la compresenza fisica e “raccomandando fortemente” la modalità a distanza (on line)».

Per le altre situazioni qui non considerate, si rimanda a quanto riportato sostanzialmente nella lettera del 17 ottobre scorso.