1° agosto: 25° anniversario delle Dedicazione del Santuario

Due volte sul Nevegal

15 agosto: solennità dell'Assunzione di Maria

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In queste due occasioni il Nevegal vede la presenza del nostro vescovo Renato. Il lockdown non aveva permesso di celebrare la festa delle dedicazione il 1° maggio. Si è pensato così di celebrarla tre mesi dopo, nel cuore dell’estate, con la presenza anche dei turisti. La partecipazione infatti è stata numerosa. Il vescovo è salito volentieri per questo evento perché la memoria di quella liturgia, che manifesta il mistero profondo della Chiesa, di cui Maria è madre, è stata occasione propizia per riflettere sul nostro essere comunità cristiana oggi. L’olio con cui l’allora vescovo mons. Maffeo Ducoli unse l’altare e le croci alle pareti diventa oggi, secondo il vangelo letto quel giorno e nelle parole di don Renato, l’olio della consolazione che la comunità riceve dal Signore risorto e con cui è chiamata a curare  le ferite dell’uomo, in particolare dei più poveri. Così “rinasce la vita. La comunità può ritrovare il gusto di condividere la vita e gli uomini possono scoprirsi ad essa invitati”. La celebrazione ha visto la presenza di una delegazione dell’Unitalsi diocesana, molto legata al Santuario, segno dell’attenzione benevola della chiesa verso i malati. Anche il diacono Francesco D’Alfonso non ha voluto mancare per prestare il suo servizio, come aveva 25 anni prima proprio nel giorno della Dedicazione.

La solennità dell’Assunta è invece per il Vescovo un appuntamento ormai consueto, in cui incontra la comunità che si raccoglie nello spazio del Santuario, fatta da una parte di persone locali e da una maggioranza di turisti che trovano sul colle ristoro, natura e spiritualità per il giusto riposo estivo. La celebrazione è sempre molto frequentata. Anche quest’anno, in cui siamo soggetti al distanziamento, gli spazi del santuario sono così strutturati che possono offrire circa 240 posti a sedere e molti posti in piedi nelle aree del giardino e della grotta, che sono raggiunte dalla voce degli altoparlanti e dalle quali è visibile lo svolgersi della liturgia. A Maria Assunta, che è per tutti “segno di consolazione e di sicura speranza”, come la riconosce la preghiera della Chiesa, affidiamo quest’anno il mondo, con la prova che sta attraversano. Chiediamo la sua intercessione perché questa prova diventi occasione per una autentico rinnovamento, per una ripresa della vita sociale che ponga al centro l’amore fraterno, nel rispetto dell’ambiente in cui viviamo e nella promozione di una migliore qualità dell’esistenza, soprattutto per chi è più povero, o vive escluso ed emarginato. Maria, che è stata povera ed umile, è donna che comprende ed ha cura di tutti i figli che le sono stati affidati.

don Francesco De Luca