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Riprendono le attività estive per giovani e ragazzi: un invito e un incoraggiamento per le nostre comunità

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Sono uscite il 21 maggio scorso le tanto attese Linee guida (link) per le attività con bambini e ragazzi, inclusi i Centri Estivi, promosse dal Ministero della Salute unitamente a quello delle pari opportunità e della Famiglia.
Rappresentano il quadro normativo entro cui inserire le attività estive delle nostre comunità, appuntamenti importanti – per non dire necessari – delle agende pastorali, un modo per andare incontro ai bisogni dei bambini, dei ragazzi e anche delle famiglie.

Rimandando ad una attenta lettura del documento, fra i vari aspetti quello che maggiormente emerge è il fatto che, diversamente dall’anno scorso, manca un rapporto numerico prestabilito e fisso tra educatori/animatori e ragazzi, né la divisione rigida per età. «Il numero massimo di minori accolti deve tenere conto degli spazi e dell’area disponibile, delle raccomandazioni sul distanziamento fisico, nonché del numero di persone presenti nella stanza, del tipo di attività svolta e della durata della permanenza quando le attività si svolgono in spazi chiusi». Rimane tuttavia di fondamentale importanza «garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, così come previsto dalla normativa vigente» e, di conseguenza, la suddivisione «in gruppi e l’organizzazione di una pluralità di diversi spazi o aree per lo svolgimento delle attività programmate». Una sezione delle Linee è espressamente dedicata a tutte le attività che prevedono il pernottamento, consentendone l’organizzazione alla luce di alcune semplici attenzioni.
Per facilitare la consultazione, nonché la progettazione delle attività estive, si allega anche in link (http://www.pgudine.it/grest-oratori-estivi-centri-estivi-campi-estivi-quali-regole-seguire-nellestate-2021/) un utile sussidio, predisposto dalla Pastorale giovanile di Udine, con le domande più frequenti.

Le buone pratiche adottate l’anno scorso (coinvolgimento adulti, patto di corresponsabilità con le famiglie, rapporto con i comuni etc.), sebbene non più formalmente richiesti, possono tuttavia rimanere come “bagaglio acquisito”che da valore aggiunto a tutto quello che, come comunità cristiane, riusciremo a mettere in campo in favore dei nostri bambini, ragazzi e giovani, i più provati da questa situazione. Buon lavoro!