Si chiude il corso «Abitiamo la terra, la nostra Casa comune»

Equilibrio, responsabilità, fare comunità

«Ciò che è sostenibile, fa bene e conviene»

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Si è concluso nella mattinata di oggi, domenica 13 settembre, il corso «Abitiamo la terra, la nostra Casa comune – Approfondimento montagne», che si sta tenendo da venerdì 11 a San Marco di Auronzo per iniziativa di Casacomune, Uncem e Diocesi di Belluno-Feltre. La giornata è iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Renato, che nell’omelia ha sottolineato l’importanza della consapevolezza di essere sempre all’inizio, una consapevolezza che non deve demoralizzare, perché non significa che non si è fatto niente, ma che si è sempre nella possibilità di cominciare una nuova storia. E per procedere bene nel cammino il Vescovo ha rimarcato l’importanza di essere comunità e tenere connessi i vari aspetti che compongono la realtà.

La prima relazione è stata affidata a Mastrojeni Grammenos – diplomatico, docente, scrittore e, attualmente, segretario generale aggiunto dell’Unione per il Mediterraneo – che ha sottolineato in particolare l’importanza dell’equilibrio, del quale spesso non ci accorgiamo o che diamo per scontato, perché la natura ci inonda di equilibrio. Per la società umana – ha poi fatto presente – l’equilibrio è dettato da una matrice composta da quattro elementi interconnessi: ambiente, sviluppo, diritti umani, pace. Finora c’è stata la tendenza a trattare ognuno di questi aspetti per conto proprio, se non addirittura l’uno contro l’altro, mentre invece bisogna tenerli insieme.

A riprova di ciò Grammenos ha spiegato che nel mondo ci sono 79 aree dove i cambiamenti climatici determinano anche cambiamenti sociali ed economici, comprese le guerre. Il benessere è invece sempre contraddistinto da sostenibilità, giustizia e pace. Una visione questa che bene si sposa con l’ecologia integrale proposta da papa Francesco.

In conclusione, Grammenos ha sottolineato che l’economia si sta rendendo conto della necessità di questo equilibrio, che ciò che è sostenibile fa bene e conviene. Una consapevolezza – ha detto – che bisogna cercare di cavalcare e diffondere per il bene della terra e di tutti noi. E, in questo senso, la montagna può rappresentare un esempio bellissimo.

Nell’intervento successivo Andrea Membretti – docente di sociologia del territorio all’Università di Pavia e socio fondatore della rete internazionale ForAlps – ha ricordato le ragioni per cui anche oggi c’è chi decide di stabilirsi in montagna: per forza: il caso per esempio di molti extracomunitari; per necessità: per esempio per motivi di lavoro; per i valori: per esempio per relazioni più vere tra le persone; per scelta: ad esempio perché ci sono spazi maggiori e più salutari o stili di vita più a misura d’uomo. Di queste motivazioni è importante avere consapevolezza – ha concluso – per poterle gestire e indirizzare al meglio.

In conclusione il Vescovo ha ribadito l’importanza dei concetti di comunità e di sentirsi legati e fare insieme e don Luigi Ciotti ha esortato a fare di più, invitando tutti a un impegno responsabile.

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