Il ritiro dei presbiteri a Limone del Garda

Evangelizzare significa assieme essere evangelizzati

La visita ai luoghi natali di san Comboni nella felice sua memoria liturgica

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Nella grammatica della Chiesa c’è un verbo che non conosce forma attiva e passiva: è il verbo “evangelizzare”. «Evangelizzare – ha detto padre Giorgio Padovan, missionario comboniano, che ha predicato il ritiro a 41 sacerdoti di Belluno Feltre accompagnati dal Vescovo – significa assieme essere evangelizzati». C’è però un agente dell’evangelizzazione: «Sono i poveri. Evangelizzare significa essere evangelizzati dai poveri», ha continuato padre Padovan, che ha incontrato i presbiteri nella cappella della casa natale di san Daniele Comboni, a Limone del Garda.

Forte nella predicazione ascoltata dai presbiteri nella cappella della casa il riferimento al Sinodo per l’Amazzonia, in corso a Roma: «L’Amazzonia non è una regione come un’altra, per la missione: è un paradigma per tutta la Chiesa; e il Sinodo sull’Amazzonia lo capisce chi ha letto e studiato la Laudato si’», ha continuato padre Padovan che non ha esitato a usare il neologismo “amazzonizzare“, per uno stile pastorale che ascolta il grido dei poveri assieme al grido della terra, nel rispetto dell’ecologia umana e culturale: l’Amazzonia e la sua missionarietà coinvolgono la Chiesa di Belluno Feltre.

Intensa la giornata dei presbiteri, accompagnati dai quattro seminaristi della diocesi in formazione a Trento: dopo la visita ai luoghi natali di san Comboni, nella felice coincidenza della sua memoria liturgica, il 10 ottobre, nel pomeriggio si sono trasferiti al santuario mariano dell’Inviolata (il nome con cui era riconosciuta l’Immacolata prima del dogma proclamato da Pio IX) a Riva del Garda, dove il vescovo Renato ha presieduto la celebrazione eucaristica. «Nel Vangelo Gesù suggerisce di chiedere per trovare, di bussare perché le porte si aprano». Accompagnati dal parroco e da una ferratissima storica locale, i sacerdoti hanno quindi visitato la chiesa parrocchiale di Riva prima di imboccare la strada del ritorno.

don Giuseppe Bratti