Festeggiamo il Patrono della Diocesi nella Cattedrale a lui dedicata

Avviato il percorso per l’adeguamento liturgico della Cattedrale

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Le Comunità cristiane hanno celebrato nei giorni scorsi la solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Il prossimo 11 novembre il calendario liturgico indica la memoria di san Martino, figura di Santo nota e anche a tanti familiare.

E’ un nostro Patrono

Nella città di Belluno ed in tutta la diocesi il Santo di Tours è venerato e celebrato come patrono. Alcune parrocchie della diocesi ne portano il nome (Bes, Farra di Feltre, Fortogna, Rasai, Tignes, Valle di Cadore, Vigo di Cadore, Villapaiera). Molte chiese, dalla Cattedrale di Belluno fino a molte chiese parrocchiali o frazionali ne hanno il “titolo”. La città capoluogo della Provincia lo ha scelto e lo celebra ancora oggi l’11 novembre. Riti religiosi e manifestazioni popolari segnano non solo il giorno fissato, ma anche i giorni prima e dopo la festa. La Messa in cattedrale vede la partecipazione ufficiale (Sindaco e Gonfalone Comunale) della società civile.

La diocesi di Belluno-Feltre lo ha avuto come patrono nella sua costituzione nell’anno 1986. Insieme ai Santi Vittore e Corona li invochiamo per la loro protezione e li contempliamo per la loro santità. La precedente diocesi di Belluno aveva san Martino come patrono fin dal 586 secondo una antica tradizione dello storico Giorgio Piloni.

Negli anni c’è stato un segno significativo che manifestava, e ancora oggi manifesta il legame tra le comunità locali (soprattutto le parrocchie) e la Chiesa Madre, la Cattedrale. A turno sacerdoti e fedeli delle diverse foranie della diocesi convergono in Cattedrale per la solenne santa Messa.

Pellegrinaggio alla Cattedrale

La convergenza foraniale di Zoldo, di Longarone e dell’Alpago ha ricevuto quest’anno l’invito ad essere presente alla Messa solenne. Di questa zona pastorale fanno parte anche le parrocchie di Cadola, Col di Cugnan, Polpet e Quantin. Guideranno i fedeli i parroci ed i sacerdoti presenti su questo territorio della diocesi. Il giorno lavorativo non impedirà che una rappresentanza qualificata di queste comunità sia presente nella Chiesa Madre. Saranno questi fedeli ad animare la celebrazione liturgica. Il segno di legame e affetto con questa chiesa simbolo sarà manifestato anche dal gesto chiamato “Offerta dell’olio per la lampada”. Ogni comunità esprimerà questo nel simbolo di due anfore di olio votivo, portate all’altare a nome della zona, e in un contributo per le spese di gestione della Cattedrale. L’offerta dei doni, accanto al pane e al vino vedrà portare all’altare anche questi segni. Ogni anno però altri sacerdoti e fedeli convergono nella Cattedrale per questa venerazione, anche diocesana, del Patrono.

Adeguamento liturgico della Cattedrale di san Martino

La celebrazione di quest’anno vede concretamente la partenza del percorso che porterà all’adeguamento liturgico della Cattedrale dedicata a san Martino. Con lettera del 24 giugno scorso, è giunta dalla Conferenza Episcopale Italiana la comunicazione che la nostra Basilica-Cattedrale è stata ammessa al Bando per l’adeguamento liturgico delle Cattedrali. Erano 14 le diocesi italiane che avevano manifestato interesse per la candidatura. L’Ufficio liturgico nazionale e l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto ne hanno selezionato sei: Acerenza, Asti, Cremona, Montepulciano-Chiusi-Pienza, Sessa Aurunca e Belluno-Feltre.

Dallo scorso aprile un “gruppo di lavoro” ha avuto dal Vescovo il mandato di verificare e creare le condizioni della nostra adesione al bando, in vista dell’adeguamento liturgico della Cattedrale. Il gruppo, con il Vescovo, ha preparato la documentazione per la prima presentazione della candidatura nel Triveneto. Il gruppo è coordinato dall’arch. Alberto De Biasio, già coinvolto in precedenti studi di progettazione per l’adeguamento. Ne fanno parte anche l’arch. Cristiano Da Rin Bettina, che è membro del Consiglio Diocesano per gli Affari Economici; don Luca Sartori, laureato in conservazione beni culturali e specializzando in archeologia e storia dell’arte, e don Alex Vascellari, cerimoniere del Vescovo in Cattedrale. Inoltre partecipano al gruppo alcune “figure istituzionali”, che possano garantire il collegamento con la parrocchia e con il capitolo della Cattedrale (don Attilio Zanderigo), con l’Ufficio diocesano per la Liturgia (don Giuliano Follin), con l’Ufficio diocesano per i Beni culturali e l’Edilizia di culto (don Giacomo Mazzorana).

Per accedere al Bando è stato necessario interessare la Conferenza Episcopale Triveneta e la Consulta Beni Culturali e Edilizia di Culto della CET: il 2 maggio scorso il Patriarca di Venezia, mons. Moraglia, ha fatto propria, a nome dei vescovi del Triveneto, la proposta della consulta concernente la scelta della diocesi di Belluno Feltre; il 9 aprile la Consulta Regionale per i Beni culturali e l’Edilizia di culto, ha valutato l’iniziativa.  Dal 24 giugno è iniziato l’iter che prevede la preparazione del bando, la partecipazione di studi di architettura, la selezione del vincitore ed infine la realizzazione dell’intervento.

Giuliano Follin