A Cortina d'Ampezzo, dal 18 al 23 giugno

Giornate di sinodalità per presbiteri – 2a edizione

Il tema: "Il gusto delle briciole. Gesù e la donna sirofenicia"

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Si è svolta presso la Casa delle Orsoline al Faloria la seconda edizione 2018 delle Giornate di sinodalità per presbiteri, organizzate dal consiglio presbiterale diocesano, sul tema “Il gusto delle briciole. Gesù e la donna sirofenicia”; giornate, iniziate lunedì sera con l’intervento del Vescovo e che si concluderanno venerdì, che hanno nel racconto della guarigione operata da Gesù sulla figlia di quella donna (Mc 7,24-30) il proprio filo conduttore.

Il Vescovo Renato ha introdotto l’esperienza, di fronte a una quarantina di preti partecipanti, e l’ha descritta come “giorni molto semplici, nati dal desiderio di condivisione”; si è riferito al Vangelo dell’XI domenica del Tempo ordinario (Mc 4,26-34), in cui al tempo della semina segue un tempo di attesa: situazione che può essere applicata anche alla semina pastorale e ai suoi frutti.

La giornata di martedì è stata dedicata all’approfondimento, sia antropologico che filosofico, del tema del gusto: l’unico dei sensi che implica non solo il contatto con la realtà percepita, ma anche la sua assunzione. I presbiteri presenti agli incontri si sono avvicinati al gusto tramite espressioni letterarie, fotografiche e anche di pop art per capire come il gusto possa, e non in piccola parte, contribuire all’esperienza conoscitiva (non è indifferente l’etimologia di ‘sapere’, che ha a che fare con ‘sapore’). Nel pomeriggio, i lavori di gruppo si sono dedicati alla condivisione delle esperienze gustose della vita. Serata con cineforum sul “Pranzo di Babette”, un lungometraggio che, al di là dell’ambientazione, in una congregazione protestante danese molto tradizionalista, si può interpretare come una trascrizione in immagini dell’Eucaristia e della sua celebrazione.

Con la giornata di mercoledì, la discussione ha cominciato a inoltrarsi nell’approfondimento teologico ed esegetico sul tema, grazie alla presenza di Lucia Vantini, veronese, mamma e docente di teologia. Lavori di gruppo pomeridiani sul tema dei soggetti imprevisti e marginali, che inducono la Chiesa e la pastorale a oltrepassare soglie e confini. Hanno chiuso le due giornate le celebrazioni eucaristiche presiedute dal Vescovo.

Nel tempo di preghiera conclusivo alla seconda edizione delle Giornate di sinodalità per i presbiteri, il vescovo Renato ha consegnato a ogni partecipante (39 persone, tra cui un’unica donna, moglie di uno dei tre diaconi presenti) copia dell’icona realizzata appositamente da suor Elena Manganelli, monaca agostiniana, sul brano evangelico che ha fatto da guida all’incontro: la guarigione della figlia della donna sirofenicia, raccontato da Marco (7,24-27); un miracolo insolito per molti fattori, avvenuto com’è in territorio pagano e dopo un dialogo nel quale Gesù sembra mutare idea: opera il miracolo dopo un primo diniego. Il tempo di preghiera è seguito alle conclusioni del Vescovo e al successivo dibattito, molto vivace, con quindici interventi.

Se la guarigione della piccola sirofenicia ha visto Gesù all’opera in quello che era considerato all’epoca territorio pagano, anche i presbiteri – e i cristiani – di oggi agiscono, consci che non esistono più ambienti di per sé ostili e impermeabili al Vangelo: nell’intervento del Vescovo è stata evidenziato più volte quanto dal Vaticano II si è appreso sulla Chiesa: l’insieme dei fedeli non coincide col Regno di Dio, il quale ha confini ben più ampi.

Le Giornate di sinodalità non hanno portato a conclusioni immediatamente spendibili sulla cura delle parrocchie, sulla prassi catechistica, sulla dinamica sacramentale; né era questo il loro intendimento. L’unica legge ribadita è stata infatti, come annunciato dal titolo dell’iniziativa, la legge della sinodalità: «Confrontati con i tuoi confratelli, quando intraprendi qualche iniziativa». Nelle conclusioni del Vescovo, parole evidenziate sono state anche quelle a proposito della liturgia, che non va appesantita con mille orpelli, ma che è genuina quando «ci riporta all’elementare della vita». E un invito a non trascurare la proposta biblica alle comunità e soprattutto la carità. Parole conclusive che hanno posto il sigillo su un’esperienza di condivisione positiva, a detta dei partecipanti, e quanto mai varia: sono stati ascoltati due teologi, Lucia Vantini e Leonardo Paris (ambedue laici); don Marco Campedelli, sacerdote veronese, ha proposto uno spettacolo di marionette tanto esilarante quanto interrogativo; sono stati dati spazi ai contributi delle neuroscienze e del loro rapporto rispetto alla teologia.

L’équipe che ha proposto l’esperienza, formata da don Ivano Brambilla, don Andrea Constantini, don Alberto Ganz, don Rinaldo Ottone, don Francesco Silvestri (cui si sono aggiunti don Alessandro Coletti e don Mirko Pozzobon per i lavori di gruppo e don Alex Vascellari per le liturgie) è stata più volte ringraziata dal Vescovo e dai presenti.

Giuseppe Bratti