Domenica 16 febbraio

Gli scout bellunesi insieme a Polpet

«Giornata del pensiero» occasione di incontro, di riflessione, di preghiera, di solidarietà, di festa

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Gli scout della provincia di Belluno, sia Agesci che Fse, hanno celebrato oggi, domenica 16 febbraio, a Polpet, la «Giornata del pensiero», la manifestazione con cui ogni anno viene ricordata la nascita del fondatore del movimento scoutistico mondiale, lord Baden Powell, e di sua moglie Olave. L’incontro è anche l’occasione per approfondire un tema di carattere educativo e per dare vita a una raccolta fondi a sostegno di qualche attività benemerita.

Ritrovatisi di prima mattina a fianco della chiesa parrocchiale, i gruppi di Feltre, Mel, Sedico, Sospirolo, Belluno, Cavarzano, ospitati da quello di Ponte nelle Alpi, hanno subito cominciato le loro attività divisi per fasce d’età. I più piccoli, i lupetti (dagli 8 ai 10 anni) hanno approfondito il tema della fraternità tramite alcuni giochi ispirati a questo valore, giochi che hanno fatto “vincere” ai bambini delle frasi che alla fine hanno dato vita a un piccolo libro che rimarrà in dote a ogni gruppo come testimonianza di quanto vissuto.

Le guide e gli esploratori (dagli 11 ai 15 anni) si sono esercitati in alcune tecniche che caratterizzano la vita scout, mentre i ragazzi più grandi, quelli del Noviziato e del Clan, hanno fatto strada riflettendo sul loro percorso.

La giornata si è conclusa con la santa Messa celebrata in un’affollata parrocchiale, alla presenza anche di numerosi genitori, dal vescovo Renato che ha cominciato l’omelia facendo i complimenti a tutti gli scout per aver «fatto esplodere la primavera» praticando la fraternità perché la fraternità è espressione della sapienza di Dio e porta grande fiducia e speranza.

«Voi portate fiducia e speranza», ha detto ancora il Vescovo, ricordando che la parola di Dio appena declamata aveva sottolineato che si può scegliere tra la vita e la morte, tra il bene e il male; si può scegliere di rompere i rapporti e di mettere gli altri fuori gioco, oppure si può scegliere il bene. «Siamo insieme per scegliere la vita», ha continuato mons. Marangoni. «Insieme siamo una grande forza, la forza di scegliere il bene».

Fatta memoria della strofa del Salmo responsoriale  – «Beato chi cammina nella legge del Signore» – il Vescovo ha spiegato che la strada su cui camminare è quella della vita, della parola di Dio, della fraternità, dell’amicizia profonda, perché Gesù ha detto che se ci amiamo gli altri riconosceranno che siamo suoi discepoli.

Infine mons. Marangoni ha augurato a tutti di poter camminare su questa strada e di aiutarsi a farlo anche perché – come ha ricordato il Papa – la strada della fraternità fa entrare nella sapienza di Dio, nel suo cuore ed è quindi la spiritualità più grande, è il grande sogno dell’umanità.

Al termine della celebrazione don Augusto Antoniol, già missionario in Africa e ora parroco di Longarone, ha spiegato che i soldi raccolti per l’occasione dagli scout saranno destinati all’orfanotrofio «Notre Dame de la Source» di Bouaké, in Costa d’Avorio, fondato negli anni ’90 da una madre, Denise, che aveva accolto in famiglia alcuni neonati figli di ragazze madri malate di mente che non potevano occuparsi dei loro figli. In seguito, a causa della guerra civile, ha accolto orfani di guerra e bambini disabili rifiutati dalle famiglie prendendo in affitto una casetta.  Grazie ad aiuti giunti dall’Italia e dalla Francia ha potuto poi comperare un terreno e costruire l’orfanotrofio che attualmente ospita una cinquantina di bambini da 0 a 18 anni e che vive senza aiuti dello Stato, ma di provvidenza e carità.