Dalla Valbelluna al santuario di Pinè passando per la foresta del Cansiglio

Ha scommesso con Dio: “se ci sei, fa’ che ti conosca!”

Il riepilogo del ciclo dei cammini estivi: ragazzi e vangelo protagonisti nel viaggio comune e nella scoperta

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Cercatore assetato di Dio, esploratore di terre sconosciute e solidale fratello di ogni uomo: sono caratteristiche di Charles de Foucault, il “compagno di viaggio” scelto per accompagnare in questa seconda estate così particolare i passi dei giovani della nostra diocesi che hanno scelto di prendere parte all’iniziativa “Siamo fatti per cose più grandi”. Anche queste parole sue, che bene esprimono la carica contenuta nella chiamata rivolta a ciascuno di diventare proprio così come lui, nello spingersi oltre il proprio limite, e cercare più in là e gustare nell’essenzialità la ricchezza più vera.

Dopo la notturna in Certosa e l’assolata camminata in Cansiglio, il ciclo è terminato lo scorso fine settimana, con la ben più intensa e impegnativa esperienza che ha condotto i giovani a solcare la strada che, per antica consuetudine, è considerata coeva ai Romani e che, attraversando i scoscesi pendii delle valli pedemontane, da Altino conduce a Nord: la via Claudia Augusta. Partiti da Fonzaso, il nostro gruppo si è inerpicato fino alla suggestiva borgata di San Donato di Lamon, dove ha avuto modo di conoscere la locale e venerata figura di padre Romano Bottegal, per tantissimi tratti eccezionalmente simile a quella di Charles. Varcato il Tesino e fino all’ariosa Val Sugana, la seconda – e assai lunga – tappa è approdata in Val Calamento, ai piedi del passo Manghen. Domenica mattina, partiti ancora al buio, il gruppo di giovani pellegrini è salito fino a Passo Palù (2076 m s.l.m.) per discendere, per quasi tutta la sua interezza, la pittoresca Val dei Mocheni dove, incontrato il vescovo Renato, ha terminato il cammino salendo al Santuario di Montagnaga di Baselga di Pinè, luogo della comparsa, negli anni ’30 del Settecento, di Maria ad una giovane pastora, dove è stata celebrata l’Eucaristia. Al bilancio dei chilometri e del dislivello compiuti (non certo trascurabili), si somma -certo- la gioia di aver camminato insieme e conosciuto la freschezza del Vangelo “ruminato” insieme ai passi e condiviso insieme sull’esempio, molto più vicino di quel che si pensi, di un giovane cercatore, come tanti, del senso di tutto, il quale ha scommesso con Dio: “se ci sei, fa’ che ti conosca!”. Il Signore lo ha esaudito nel dono di poterlo incontrare in ogni uomo e ogni donna, anche se lontani, anche se diversi ma che, proprio in Lui, diventano “fratello” e “sorella”. Che il cammino di questa estate, così rappresentativo della strada della vita, sia per tanti giovani scoperta di questa promettente scommessa.