I ministeri ecclesiali nella comunità

Le diverse tipologie di servizio ministeriale, ricchezza della comunità cristiana

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Sinfonia di ministeri”. Con questo titolo-programma nelle prossime settimane si avvierà in diocesi l’esperienza ecclesiale proposta dall’Ufficio diocesano per la liturgia. Saranno interessate le persone che all’interno della celebrazione svolgono un servizio, un ministero. Può essere utile richiamare il significato di questo termine “ministero” e le tipologie che attualmente sono presenti nella comunità cristiana che poi celebra, nel rito liturgico, la sua fede pasquale.

Una parola significativa

Il termine “ministero” esprime l’identità di chi agisce all’interno della comunità cristiana con particolari compiti per il bene della stessa. Etimologicamente il termine significa “servizio”. Termine questo che indica chiaramente con quale atteggiamento interiore coloro che lo ricevono compiono la loro azione, caratterizzano la loro esperienza nella vita, non solo liturgica, della comunità cristiana. Quello del “servire” nelle diverse situazioni della vita ecclesiale fa preciso riferimento a Cristo che, come è annunciato da lui stesso nel Vangelo, «non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mt 20,27). L’origine teologica del termine, nella Chiesa attuale, supera decisamente l’espressione, ormai messa ai margini, “grado gerarchico”. Esclude anche qualsiasi interpretazione di “potere-comando” nei confronti di chi è servito. Ovviamente comprende la responsabilità operativa di chi esercita il ministero per il bene della comunità, per il Regno di Dio, e quindi non per obiettivi o interessi personali. Oggi il termine ministero è attribuito ai “ministeri ordinati”, ai “ministeri istituiti”, ai “ministeri laicali esercitati”. Questi ultimi vengono indicati con l’espressione latina “de facto”. Alcune sottolineature per ognuno dei tre gruppi richiamati.

Ministeri ordinati

Questo primo gruppo indica i ministeri ai quali sono chiamati coloro che ricevono il sacramento dell’ordine sacro. Comporta per le persone che ricevono una particolare configurazione a Cristo. Si tratta dell’episcopato, del presbiterato e del diaconato. Quest’ultimo talora con un’indicazione temporale – “permanente” – che indica lo stato diaconale continuato e non di passaggio, come avviene per i diaconi che poi passeranno al presbiterato. I ministri ordinati nel rito di ordinazione ricevono l’imposizione delle mani (in silenzio, invocazione dello Spirito Santo) seguita dalla preghiera di ordinazione-consacrazione. Per l’episcopato (sul capo) e il presbiterato (sulle mani) è prevista anche l’unzione con il sacro Crisma.

Ministeri istituiti

I ministeri istituiti sono esercitati da coloro che, con un rito particolare, presieduto dal vescovo, sono chiamati ad esercitare un servizio all’interno della Comunità cristiana. È un servizio che non si esaurisce nella partecipazione al rito liturgico, ma coinvolge tutta la vita di chi è istituito con questi ministeri. Accolito e lettore sono i ministeri istituiti oggi nella comunità cristiana. Il primo riguarda il servizio all’altare, il secondo è in riferimento alla proclamazione della Parola (escluso il Vangelo, riservato ai ministri ordinati, in particolare al diacono). In alcuni casi sono ministeri conferiti a chi è in cammino verso il sacerdozio, in altri si tratta di un conferimento per tutta la vita. Tra i ministeri istituiti si possono annoverare anche i “ministri straordinari della comunione”. La loro istituzione può avvenire nella propria parrocchia. Il loro compito non è solo quello di affiancare il sacerdote nella distribuzione della comunione alla Messa, ma anche quello di portare in casa la santa comunione, specie la domenica, a chi è impossibilito a partecipare alla Messa. Ultimamente è stato istituito il ministero laicale del catechista (10 maggio 2021).

Ministeri laicali esercitati

All’interno della comunità cristiana, che si ritrova per celebrare il mistero di Cristo, alcune persone sono incaricate di svolgere attività per un corretto e dignitoso svolgimento del rito. Non sono “istituiti”, ma solo incaricati, dal responsabile della comunità cristiana, per un ministero che svolgeranno. Si tratta di sagrestani, lettori, ministranti all’altare (chierichetti), organisti, direttori di coro e coristi, incaricati dell’addobbo floreale, responsabili dell’accoglienza dei fedeli. Altri aspetti della vita ecclesiale hanno persone incaricate di un servizio nella comunità. Si tratta di coloro che esercitano la carità a nome di tutti, di coloro che guidano i gruppi di catechismo e i gruppi ecclesiali delle varie età e nelle diverse strutture associative della Chiesa. L’elenco sopra riportato richiama un numero significativo di persone che servono nelle parrocchie, mettono a servizio di tutti il loro tempo e le loro capacità. Anche a livello parrocchiale si tratta di una stupenda sinfonia di ministeri.

Ricchezza da valorizzare e da conservare

Quella realtà che è stata richiamata negli elenchi sopra riportati è una grande ricchezza della comunità cristiana. Il valorizzarla garantisce la vitalità delle comunità cristiane, anche le più piccole. Nello stesso tempo è richiesto di conservare questa presenza ministeriale specie laicale, in particolare con nuove chiamate e quindi con il necessario ricambio generazionale.

Giuliano Follin