Trasmessa in diretta anche da Telebelluno

Il nuovo volto della cattedrale

Nel pomeriggio di sabato 18 dicembre la presentazione del progetto e dei professionisti che l'hanno realizzato

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Si è svolta nel pomeriggio di sabato 18 dicembre, nella cattedrale di Belluno, la presentazione e premiazione del progetto di adeguamento liturgico della stessa cattedrale al termine del concorso che ha visto la partecipazione di una quarantina di concorrenti. Trasmessa in diretta anche da Telebelluno, la cerimonia è stata introdotta da don Giacomo Mazzorana, che ha sottolineato che nel corso dei secoli la cattedrale è stata caratterizzata da tanti stili diversi (dal romanico al gotico, dal rinascimentale al barocco) e che anche ora sarà arricchita da elementi di un nuovo stile, più rispondenti alle esigenze di oggi, liturgiche e non solo. Uno stile condiviso anche con gli esperti della Conferenza episcopale italiana e che mira fondamentalmente a favorire una maggiore partecipazione del popolo.

È seguita la presentazione del progetto che ha vinto il concorso da parte di Francesca Leto che ne ha illustrato l’origine e il significato spiegando che tutto è partito dalla visione di una Chiesa concepita come popolo riunito intorno al vescovo. Per questo l’ambone e la cattedra sono stati pensati più vicini all’assemblea, quasi un accompagnamento verso l’altare posto giusto sotto il centro della cupola dell’abside a creare un asse verticale che innalza e spiritualizza il movimento orizzontale che lo raggiunge.

Previste pure nuove sedute per i fedeli che possono anche essere spostate a seconda delle esigenze.

Tutti i luoghi liturgici – ha spiegato ancora Leto – sono stati pensati con materiali già presenti in chiesa, come la pietra di Castellavazzo e di Cugnan, con un richiamo ai quadrati che caratterizzano il pavimento, con qualche elemento floreale e qualche simbolo (per esempio il pastorale per la cattedra e una croce per l’altare).

La croce astile riprenderà gli inserti longobardi che caratterizzano la facciata della cattedrale, mentre l’ambone è stato pensato anche per le diverse ministerialità che lo useranno (garantendo un posto specifico a ciascuna).

I confessionali saranno nella contro facciata della cattedrale e saranno collegati alla bussola e nella loro struttura (che nella parte interna riprende anche la volta della cattedrale) e nei loro materiali (compreso vetro colorato di viola) aiuteranno a proiettarsi in una dimensione spirituale.

Molto soddisfatto del concorso (anche per l’inattesa partecipazione) e del progetto risultato vincitore si è detto il soprintendente Fabrizio Magani, ricordando che non è sempre stato facile adeguare chiese storiche e monumentali (come quella di Belluno, un equilibrio architettonico – ha detto – che ci si attenderebbe di trovare a Venezia e non in montagna) alle nuove esigenze liturgiche di maggiore vicinanza e partecipazione dei fedeli. D’altra parte – confermando che la cattedrale ha cambiato pelle stagione dopo stagione – si è detto convinto della bontà del cambiamento che è stato immaginato, che avvicina e porta allo stesso livello, anche fisicamente, fedeli e celebranti e trova nella cupola il baricentro fisico e spirituale della cattedrale che diventa di più un tutt’uno.

Al termine, prima della consegna del premio al gruppo di professionisti che ha vinto il concorso, l’intervento del vescovo Renato che, tra l’altro, ha fatto presente che proprio tramite il concorso la cattedrale di Belluno è stata conosciuta in tante parti d’Italia. Il Vescovo ha poi sottolineato che la liturgia condensa i significati più profondi dell’umanità e li apre a Dio e questo vuole essere anche la cattedrale di Belluno, espressione di un territorio ricchissimo e vario e richiamo a un futuro da rilanciare; uno scrigno di incontro, di relazione, di cammino insieme.

Carlo Arrigoni