La “carta d’intenti” nel cammino sinodale

Il Vescovo affida il documento alla diocesi, richiamando il “cammino sinodale” condiviso con le diocesi italiane e con la Chiesa universale

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L’assemblea sinodale del 18 e del 25 settembre scorsi ha costituito un punto di arrivo e di partenza nello stesso tempo. Punto di arrivo, perché un lungo cammino di discernimento – cominciato nei consigli pastorali parrocchiali e poi continuato nelle convergenze foraniali – ha portato all’elaborazione condivisa di un documento, che via via si è integrato fino all’approvazione durante l’assemblea. Punto di partenza, perché dal Nevegal riparte l’impegno delle comunità parrocchiali a “camminare insieme”.

Con lettera dell’8 ottobre scorso, il vescovo Renato ha approvato e reso pubblico quel documento, chiamato “Carta d’intenti”. Per ora è disponibile su questo sito diocesano, in attesa che sia pronta anche l’edizione a stampa.

Ma che cosa è questa carta? Risponde il Vescovo: «è uno strumento che fa memoria dell’esperienza di discernimento che abbiamo cercato di attivare e tiene vivo quanto – affidandoci all’azione dello Spirito Santo – abbiamo maturato insieme. Ora la Carta d’intenti è consegnata a tutte le comunità della nostra Chiesa di Belluno-Feltre e a tutti gli organismi a livello parrocchiale, foraniale, diocesano. Ad essa è necessario riferirsi per “camminare insieme” e per diventare, giorno dopo giorno, “comunità sorelle”».

Farne un riassunto è impresa improba. Qui basti dire che la “carta” concretamente risponde a queste domande: «Chi siamo? Perché diventare “Chiesa sinodale”? Con quali atteggiamenti aiutarci quotidianamente? Quali impegni attuare nel collaborare tra parrocchie? Quali le priorità pastorali in cui impegnarsi? Come ora agire pastoralmente? Quali collaborazioni formare e come procedere? Come si colloca la celebrazione dell’Eucaristia nelle “comunità sorelle”? Qual è il “cammino sinodale” della Chiesa italiana? Chi è coinvolto?».

Il motivo di fondo della “carta d’intenti” sta nella duplice immagine del “camminare insieme” e delle “comunità sorelle”: con queste metafore si immagina e rappresenta «che cosa ci aspetta nelle nostre comunità parrocchiali, guardando al prossimo futuro». Donde l’augurio del Vescovo: «Auguro un buon “camminare insieme” alle “comunità sorelle” della nostra Chiesa di Belluno-Feltre!». Un camminare che si inserisce nel più vasto impegno delle Chiese italiane, impegnate in un percorso sinodale nazionale, e della Chiesa universale, che in questa settimana ha visto l’avvio del Sinodo dei vescovi 2021-2023, nel quale è prevista una consultazione che parte dalle piccole comunità parrocchiali: precisando con le parole del Papa, che non sarà «una convention ecclesiale, un convegno di studi o un congresso politico, un parlamento, ma un evento di grazia».