La domenica del battesimo del Signore

La festa che conclude il tempo liturgico di Natale

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Il tempo liturgico del Natale del Signore Gesù si avvia alla conclusione. La Chiesa ha celebrato in sequenza, dopo il 25 dicembre, la festa della sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (domenica 26 dicembre 2021), la solennità di Maria Santissima Madre di Dio (il 1° gennaio 2022), la seconda domenica dopo Natale (il 2 gennaio), l’Epifania del Signore (il 6 gennaio). Domenica 9 gennaio con la festa del Battesimo del Signore si conclude il periodo natalizio.

Fondamento nei testi evangelici

La festa celebrata come “Battesimo del Signore” ha il suo fondamento nei vangeli. Nel testo dei tre evangelisti sinottici viene proposto un racconto dettagliato dell’evento. Con qualche leggera diversità lo raccontano Matteo (3,13-17), Marco (1,9-11) e Luca (3,21-22). Lo scenario è quello del fiume Giordano dove Giovanni predicava un battesimo di penitenza. L’evangelista Giovanni non racconta l’episodio, ma testimonia, alla vista di Gesù, indicato come «Agnello di Dio», di aver «contemplatolo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di Lui… E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio» (Giovanni 1,29-34). Nel corrente anno (ciclo C) viene proclamato il brano dell’evangelista Luca.

Una festa “epifanica”

La caratteristica di questa celebrazione liturgica, espressione della fede cristiana, è quella di manifestare l’identità completa di Gesù di Nazareth. Nell’evento viene riconosciuta una “epifania” – cioè una manifestazione – di questa identità. Non è solo la festa detta dell’Epifania, con la manifestazione ai Magi, che ha questo contenuto epifanico. Anche la celebrazione del Natale è un’epifania ai pastori e al mondo. Nella presentazione di Gesù al tempio è contenuta una manifestazione: Gesù è riconosciuto da Simeone «Luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Lc 2,32). Al Giordano si manifesta, con una particolare “teofania” (manifestazione di Dio), questa identità di Gesù. Il miracolo delle nozze di Cana rappresenta pure un’epifania di Gesù: «Manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui», dice l’evangelista Giovanni (1,11).

Una sintesi teologico-biblica è rappresentata da una delle preghiere di “colletta” prevista nella Messa di questa festa. Dice la preghiera: «Dio onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo amato Figlio mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli di adozione, rinati dall’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore». La preghiera sulle offerte richiama la stessa realtà con la parola “manifestazione”: «Accogli, o Padre, i doni che la Chiesa ti offre celebrando la manifestazione del tuo amato Figlio, e trasformali per noi nel sacrificio perfetto che ha lavato il mondo da ogni colpa». Il racconto evangelico di Luca esprime i segni della teofania: «…il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”». Quel Gesù uomo che aveva voluto essere “in fila” con i suoi fratelli per ricevere il battesimo di penitenza-purificazione, pur non avendone bisogno, viene manifestato come Figlio di Dio-Messia-Salvatore. Si comprende come l’elemento centrale dell’attenzione teologica non è il momento dell’atto penitenziale, l’immersione nell’acqua, ma quanto avviene dopo.

Il nostro battesimo nella fede in Cristo

Il prefazio proprio della Messa di questa festa propone l’evento nel suo significato, richiama il battesimo nella fede in Cristo accolto come Messia Salvatore. Dice il testo: «Nel battesimo di Cristo al Giordano tu hai operato segni prodigiosi per manifestare il mistero del nuovo lavacro: dal cielo hai fatto udire la tua voce, perché il mondo credesse che il tuo Verbo abitava in mezzo a noi; con lo Spirito che si posava su di lui come colomba hai consacrato Cristo tuo Servo con olio di letizia, perché gli uomini riconoscessero in lui il Messia, inviato a portare ai poveri il lieto annuncio».

Il “nuovo lavacro” non è più rito di purificazione, ma diventa “rinascita”. Una rinascita, come dice un’espressione della Chiesa, «dall’acqua e dallo Spirito». Una rinascita che il rito del battesimo richiama nelle sue parole, dal momento che in Occidente si esprime con l’infusione dell’acqua sul capo e non con l’immersione nella vasca battesimale per poi uscirne, rinati, figli di Dio adottivi.

Questo concetto lo esprime anche la preghiera dopo la comunione: «Padre misericordioso, che ci hai saziati con il tuo dono, concedi a noi di ascoltare fedelmente il tuo Figlio unigenito, per chiamarci ed essere realmente tuoi figli».

Inizia il “tempo ordinario”

Il lunedì seguente la festa del Battesimo del Signore, ha inizio per la Chiesa il tempo ordinario. La settimana sarà la 1ª e la domenica 16 gennaio 2022 sarà la seconda del tempo ordinario.

Giuliano Follin