L'incontro con padre Puccini di lunedì 28 marzo

La missione è sempre visitare l’altro

L’iniziativa quaresimale dell’Azione cattolica in collaborazione con l’Ufficio di pastorale della missione

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Uno sguardo sereno e parole che vanno diritte al cuore e interrogano la coscienza quelle che ci ha donato padre Damiano Puccini lunedì 28 marzo, nell’incontro on-line organizzato dall’Azione Cattolica diocesana insieme all’ufficio pastorale della Missione, nell’ambito dell’Iniziativa Quaresimale annuale promossa a sostegno della colletta “Un pane per amor di Dio”.

Nativo di Pisa, missionario in Libano da 19 anni, padre Damiano ha raccontato la vita difficile nella “terra di rifugiati” (oltre due milioni i profughi causati dalla lunga guerra in Siria e dai conflitti in Medio Oriente), dove il numero dei cristiani si è drasticamente ridotto, la crisi finanziaria è da alcuni mesi così grave che acquistare carne e formaggio è proibitivo per le famiglie.

Nella recente lettera al Centro missionario, che continuerà a sostenere l’iniziativa caritativa in Libano (progetto quaresimale numero 4), padre Damiano ha ben evidenziato la situazione che sta vivendo la sua gente, la quotidiana e generosa opera dei volontari dell’associazione “Oui pour la Vie”, impegnati a pieno ritmo a preparare 400 pasti da distribuire, sostegno all’apprendimento scolastico anche con interventi di logopedista e psicologa, assistenza sanitaria personalizzata.

Dalla condivisione in piccoli gruppi, seguita alla testimonianza del missionario, sono state evidenziate la bellezza e la forza della gratuità, del perdono, del valore del tempo e del sorriso, doni che hanno un eco speciale anche nel cuore dei più poveri e si trasformano in messaggio di speranza e serenità reciproca.

Tutto questo nasce da un atto di confidenza in Dio, per imparare ad accettare le situazioni dolorose. La relazione con persone di diversa etnia, religione, cultura, nasce dalla relazione con Dio; lo stare accanto e la pazienza di accogliere e condividere porta come frutto la gioia. «È emozionante – ha evidenziato ancora Puccini – vedere come i bambini che vivono nelle baracche senza elettricità, talvolta privi di tavoli o sedie per studiare, riescano a seguire bene i corsi scolastici e a superare gli esami!».

In un clima di tensione e di tante guerre “dimenticate” in diverse parti del nostro pianeta, l’apertura generosa di padre Damiano e dei volontari libanesi verso ogni sorella e fratello, ha suscitato e rilanciato il desiderio di essere missionari nel nostro quotidiano. «Discepoli – missionari, come ama dire l’Azione Cattolica – che camminano insieme là dove il Signore li chiama a vivere, per condividere la serenità ancor prima dei beni: tempo, cuore, parole, come ha sintetizzato il nostro testimone».

La risonanza di una partecipante: «L’incontro è ciò che dà significato al nostro essere uomini e donne incarnati, ma che sanno alzare lo sguardo verso ciò che va oltre l’umano. È in questo andare gli uni verso gli altri, uscendo dalla propria povertà sia essa materiale o spirituale che ritroviamo il lievito che ridona vita. È la missione stessa che il Signore ci affida… essere testimoni di piccoli ma significativi gesti d’amore».

«Interessarsi a questi temi è importante e decisivo» – ha affermato don Augusto, direttore dell’Ufficio pastorale della missione, nel saluto finale. Il vescovo Renato, nel ringraziare l’ospite, ha ricapitolato nell’icona dell’abbraccio di Maria di Nazareth alla cugina Elisabetta il messaggio della serata: «La missione è sempre visitare l’altro». Una consegna che gli organizzatori raccolgono con gratitudine, per rilanciarla agli amici dell’Azione cattolica di tutte le parrocchie coinvolte.

Paola Barattin