La Parola di Dio nelle Messe del Tempo Pasquale

Il Vangelo di Giovanni e il libro degli Atti degli Apostoli fonti dell’annuncio

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

La Parola di Dio che ci accompagna nelle domeniche di Pasqua e nei giorni feriali ha una sua struttura caratteristica. E’ un importante alimento spirituale per vivere intensamente sul piano spirituale questo tempo che attualizza nella nostra vita cristiana il Mistero pasquale. Non raramente la celebrazione dei Sacramenti della Iniziazione cristiana, il mese di Maggio con le tradizionali devozioni mariane, la celebrazione di feste patronali, hanno in parte rallentato la celebrazione-attualizzazione di questo mistero che è al centro della nostra fede cristiana. Non sembra sufficiente la giustificazione che questo evento viene considerato come basilare, dato per scontato, e sempre comunque centrale. Nella concretezza della esperienza pastorale comunitaria viene spontaneo pensare ad un recupero significativo della affermata centralità celebrativa.
Indico di seguito alcune caratteristiche che segnano la Liturgia della Parola domenicale e quindi mi soffermerò sulla Parola proclamata nelle messe feriali delle settimane di Pasqua.

Lezionario domenicale.
Come sempre il centro della struttura di ogni Liturgia della Parola è il brano del Vangelo. Su questo vengono poi scelti gli altri brani della prima e della seconda lettura.
Nelle prime tre domeniche di Pasqua il brano del Vangelo riporta le apparizioni del Risorto. La quarta domenica è caratterizzata dalla figura del Buon Pastore, alternando i brani che riportano le parole con le quali Gesù si presenta con questa immagine al suo tempo tanto popolare e familiare.
Nelle ultime tre domeniche di Pasqua si leggono stralci del discorso di Gesù rivolto ai suoi al termine dell’ultima Cena così come lo presenta l’evangelista Giovanni nei capitoli dal 13 al 17. Dopo il racconto della lavanda dei piedi viene presentato questo articolato discorso di Gesù, riportato sul modello dei discorsi detti di “testamento”, presenti nella tradizione popolare e biblica. La lunga preghiera di Gesù della quale vengono proclamati alcuni brani contiene dei discorsi d’addio e poi quella parte che è chiamata “Preghiera sacerdotale di Gesù”. Sono capitoli di Giovanni particolarmente ricchi di significato per la spiritualità del cristiano e della comunità della quale fa parte.
La prima lettura è desunta dagli Atti degli Apostoli. I brani proposti sono distribuiti nel ciclo triennale in progressione parallela. Vengono presentati, di anno in anno, alcuni elementi della vita della prima comunità, della sua testimonianza del Cristo e dello sviluppo della Chiesa delle origini. La prospettiva pasquale del libro degli Atti è annunciata nei brani proclamati. Una lettura di tutto il libro ne presenta una visione più completa e arricchente.
Il ritornello del Salmo responsoriale aiuta nella celebrazione a cogliere una prospettiva di ascolto ed una risposta personale a livello di spiritualità, individuale e comunitaria.
La seconda lettura presenta nel ciclo A (l’attuale) brani dalla prima lettera di Pietro, el ciclo B la Prima Lettera di Giovanni e nel ciclo C dal libro dell’Apocalisse. I brani scelti esprimono ed annunciano in prospettiva pasquale la fede gioiosa e la ferma speranza.
È da segnalare nel tempo pasquale la assenza della proclamazione di testi del Vecchio Testamento. Secondo antica tradizione liturgica viene letto il libro degli Atti anche come richiamo al fatto che la vita della Chiesa ha inizio dal Mistero pasquale celebrato nella “cinquantina pasquale”.

Lezionario feriale
La struttura delle liturgie della Parola dei giorni feriali di questo tempo è annuale. Il volume del Lezionario che contiene prima lettura e Vangelo è intitolato “Lezionario Feriale -Tempi forti”. Espressione che indica le settimane di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua.
La prima lettura presenta nelle sette settimane, in una forma semicontinua, il libro degli Atti degli Apostoli. Il ritornello del Salmo responsoriale presenta una prospettiva teologico-spirituale per l’ascolto e la vita ecclesiale.
Nella prima settimana di Pasqua il brano Vangelo presenta le apparizioni del Risorto. Nelle altre settimane è preso dal testo dell’evangelista Giovanni. I testi “pasquali” proclamati completano la lettura fatta in Quaresima attingendo dallo steso evangelista. Le parole del canto al Vangelo indirizzano ad un ascolto-approfondimento del brano stesso. Una prospettiva di ascolto indicata dal compilatore- Ovviamente non impedisce il richiamo ad altre tematiche teologico-spirituali.
È da notare come i due brani, prima lettura e Vangelo, non hanno un legame teologico-spirituale precostituito. I messaggi sono indipendenti, sia pure con possibilità di collegamenti tematici evidenziabili.

Giuliano Follin (continua)