La rinnovata canonica di San Giovanni in Fodom

Assekrem, il nome dato alla fraternità, ricorda l’altopiano algerino in cui Charles de Foucauld trascorreva tempi di preghiera e di condivisione

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Giovedì 24 giugno a San Giovanni di Livinallongo, alla presenza del vescovo Renato, del Sindaco Leandro Grones, dei sacerdoti, degli amici della vallata di Fodom e giunti da lontano, assieme a quanti hanno lavorato alla ristrutturazione, abbiamo inaugurato la canonica dopo i lavori di restauro.

Una casa la cui storia risale a più di un secolo e mezzo fa e che necessitava di una serie di interventi di risistemazione; una canonica progettata e costruita per volere di un parroco originario della frazione, don Cristiano Crepaz. Il sacerdote si era preso a cuore, in modo particolare, la situazione degli anziani e delle giovani madri che non riuscivano ad accedere ai sacramenti e dei ragazzi che non avevano la possibilità di ricevere l’istruzione, a causa delle distanze e del pericolo di valanghe nel raggiungere il centro più vicino. Aveva lasciato in eredità 4.000 fiorini per la costruzione di un edificio che fungesse da canonica e da scuola nei pressi della chiesa di san Giovanni, eretta già intorno al 1600. Dalla sua edificazione, questa casa, è stata un punto di riferimento importante per le famiglie della zona fino a 50 anni fa, finché la scuola ha continuato a svolgere la sua funzione.

Ma la canonica di san Giovanni è stata un luogo importante anche per noi Discepole del Vangelo quando, negli anni Settanta, abbiamo iniziato la nostra esperienza di vita religiosa. Pur essendo nate nei pressi di Castelfranco Veneto, possiamo dire di ritrovare a san Giovanni di Livinallongo le nostre radici, quelle della nostra spiritualità. Le prime sorelle molto impegnate nel lavoro, nel servizio delle persone e della parrocchia, hanno cercato un luogo per fermarsi, stare insieme, riflettere e pregare. Dal trevigiano, dopo varie ricerche, sono approdate a Fodom dove l’allora parroco di Arabba, don Alfredo Levis, ha proposto loro la canonica di san Giovanni che, durante l’estate, non accoglieva la scuola e che dal 1969 non era più la sede di un Curato.

Trascorrendo lì i mesi estivi le sorelle hanno iniziato a conoscere la gente del luogo sperimentando, grazie ad essa, una dimensione più calma e contemplativa della vita. «Potremmo dire – afferma Nazarena, una delle sorelle fondatrici –  di aver vissuto già allora quell’esperienza di “Chiesa in uscita”, che papa Francesco continuamente incoraggia, meno preoccupata di “dover dare” in ogni situazione e aperta a ricevere ciò che le persone che incontriamo ci donano imparando da loro a crescere insieme nella via del Vangelo». In quegli anni, infatti, dal legame con i fodomi le sorelle hanno fatto esperienza di una vita semplice ed essenziale, in ascolto dei tempi che la natura stabilisce, e nella contemplazione del creato. Hanno visto e ricevuto la saggezza e la fede, soprattutto degli anziani, nel Dio provvidente che mai fa mancare il necessario per vivere fino al momento ultimo della morte (vissuto qui in modo particolare, con quella naturalezza che la fa essere realmente parte dell’esistenza e incontro con il Creatore).

Dal 1991 ci siamo stabilite nella canonica di San Giovanni condividendo sempre più la vita, la fede, le relazioni fraterne con gli abitanti della vallata e con le tante persone che abbiamo accolto nella nostra casa. Assekrem è il nome che abbiamo dato in questi anni alla fraternità, ricordando l’altopiano algerino in cui Charles de Foucauld (il santo dalla cui esperienza spirituale attingiamo) trascorreva tempi di preghiera e di condivisione con gli abitanti del luogo.

Desideriamo ancora oggi continuare l’esperienza che da più di 40 anni viviamo in questo luogo insieme agli abitanti della vallata e a quanti hanno l’esigenza di trascorrere giorni di spiritualità e fraternità. In modo particolare, nella nostra casa, sarà possibile vivere: un tempo di fraternità e di preghiera condivisa con noi sorelle, nella nostra vita quotidiana; l’esperienza dell’eremo (uno spazio autonomo dove persone singole possono vivere giorni di ritiro e preghiera, nella semplicità e nell’essenzialità); l’accoglienza di piccoli gruppi che per uno o più giorni desiderano un’opportunità di formazione e spiritualità da condividere con noi.

Un grazie particolare a tutti coloro che in questo tempo hanno continuato a sostenerci nel vivere la nostra missione e alle persone che hanno collaborato, con competenza e passione, alla ristrutturazione della casa affinchè continui ad essere un luogo di fraternità e di cura della vita spirituale, nel valore della quotidianità e nella contemplazione della storia e del creato.

Sorelle Discepole del Vangelo