Le Comunità Energetiche verso un futuro “autoprodotto”

Nelle Diocesi del Triveneto si avviano importanti esplorazioni

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L’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro in accordo con la Diocesi di Belluno-Feltre è tra i firmatari dell’appello volto a sostenere le Comunità Energetiche.

Ora più che mai ci rendiamo conto di quanto sia diventata importante la transizione ecologica: non solo per contrastare l’emergenza climatica ma anche per ovviare alla dipendenza da paesi geograficamente e politicamente instabili. 

Le comunità energetiche rappresentano uno strumento valido e praticabile perché coinvolgono la cittadinanza, premiando la produzione diffusa e partecipata di energia da fonti rinnovabili. Il consumatore finale non usufruisce solo di un servizio, ma lo crea diventandone produttore responsabile. L’etica della consapevolezza e della salvaguardia della democrazia in chiave di indipendenza, nel futuro potranno far coincidere produzione e consumo, per risolvere il problema della trasmissione di energia elettrica tra le infrastrutture, il cui traffico aumenterà significativamente.

L’Unione Europea ambisce tramite il programma RePowerEU all’incremento della quota di energia da fonti rinnovabili, sollecitando l’autoproduzione di energia per imprese industriali, agricole e comunità. 

La soluzione della comunità viene potenziata dal piano nazionale italiano per l’energia e il clima (PNIEC), è concretizzata nel PNRR con 2,2 miliardi di euro ed è disciplinata da un decreto legge che ha suscitato molte iniziative, entusiasmi e progetti che sono ora in sospeso per la mancanza dei decreti attuativi.

È prezioso il lavoro realizzato dal Parlamento italiano sul fronte delle semplificazioni e del recepimento della Direttiva Europea sulle comunità energetiche che ne ampia significativamente le possibilità di azione. 

“Abbiamo aderito all’appello – sostiene il direttore dell’Ufficio Stefano Perale – perchè riteniamo particolarmente importante ed urgente a questo punto, a distanza di 7 mesi dal decreto legislativo, sollecitare l’adozione rapida dei decreti attuativi e dei bandi del PNRR riservati ai piccoli comuni; sono fondamentali per fornire ai tanti operatori, cittadini, imprese e comunità, pronti a concretizzare i progetti, le coordinate di riferimento necessarie per la loro realizzazione”.