L’ingresso di don Andrea a Cavarzano e a Sargnano

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Le parrocchie cittadine di Cavarzano e di Sargnano sono in festa: domenica 19 novembre, in un limpido pomeriggio autunnale – a un certo punto ha fatto capolino anche un arcobaleno – e in una chiesa gremita di fedeli, ha fatto il suo ingresso il nuovo parroco, don Andrea Constantini. Sul sagrato della chiesa l’incontro tra la comunità di fede e quella civile, con la partecipazione del sindaco Jacopo Massaro, che a nome della città ha accolto il sacerdote. Ha presieduto l’eucaristia il vescovo, mons. Renato Marangoni, e insieme a lui una ventina di sacerdoti; numerosa è stata la partecipazione di parrocchiani provenienti dal Cadore e dal Comelico, dove don Andrea ha prestato servizio pastorale, e da Cortina d’Ampezzo, suo paese originario. I due cori della parrocchia di Cavarzano hanno animato e accompagnato col canto la messa.

Uno “scambio di doni” e un “incontro di comunità”: cosi ha definito questa eucaristia il vescovo Renato all’inizio della sua omelia. I doni sono principalmente Gesù Cristo e il suo vangelo che come cristiani “ci sono stati donati e siamo chiamati a farli diventare condivisione”. Riprendendo il vangelo dei talenti, proclamato durate la liturgia della parola, il vescovo ha ricordato che le persone che incontriamo sono dei talenti, anche quelli che vivono nella povertà, e ognuno ha il dono gratuito della vita; “Dio è la fonte dei talenti che abbiamo e ha la capacità di raddoppiarli, di moltiplicarli”. Il momento di festa, di incontro e di accoglienza dell’ingresso del nuovo parroco deve essere occasione di gioia e deve far crescere in ciascuno il desiderio di testimoniare il vangelo e di essere portatori di luce nei contesti dove si vive.

Al termine della celebrazione eucaristica, Angelo Da Frè e Roberto Morandin, a nome dei consigli pastorali parrocchiali congiunti, hanno espresso un augurio fraterno di benvenuto e hanno presentato la variegata realtà delle due parrocchie; anche una rappresentanza dei bambini del catechismo e del gruppo scout ha salutato il nuovo parroco, consegnando dei piccoli regali. La parola è quindi passata a don Andrea, che ha dato un saluto “carico di attese, di speranze e di trepidazione”. Nelle sue parole c’è il desiderio di allacciare relazioni di amicizia e di collaborazione, di stare insieme, di aiutarsi, di mettere le risorse e i talenti di ognuno a disposizione di tutti, per creare una comunità dal volto evangelico, con al centro la fresca e buona notizia di Cristo, perché la parrocchia è chiamata essere “casa”, luogo di comunione. “Aiutatemi a essere un prete gioioso”.

La festa è continuata nel tendone allestito per l’occasione all’esterno, con un ricco rinfresco preparato dai parrocchiani.

Giorgio Reolon