Cattedrale gremita a Udine

L’ultimo saluto al vescovo Pietro

“Il Vescovo Pietro mi ha voluto bene!”

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In una cattedrale gremita di fedeli e sacerdoti, nel primo pomeriggio di oggi, sabato 7 dicembre, a Udine, è stato celebrato il funerale di mons. Pietro Brollo, arcivescovo emerito di Udine e già vescovo di Belluno-Feltre dal 1996 al 2001, spirato nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre, all’età di 86 anni.

Nella sua omelia l’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, ha sottolineato il grande  impegno di mons. Brollo, durante il suo episcopato, a «promuovere una pastorale di comunione con attenzione particolare alla presenza attiva e ministeriale dei laici». Da vescovo di Udine – ha proseguito – percorse in modo instancabile il territorio della diocesi, portando tra le persone «il suo sorriso genuino e semplice che rivelava un animo gentile e delicato e un velo di umiltà che rendeva facile il rapporto con lui anche alle persone più semplici». «Confesso – ha aggiunto mons Mazzocato – che ha colpito subito anche me  il suo modo di rapportarsi nobile e rispettoso».

Numerosi i confratelli vescovi della Conferenza episcopale del Nordest che hanno voluto essere presenti alla celebrazione delle esequie, tra cui anche mons. Renato Marangoni, vescovo di Belluno-Feltre, il quale, nel ricordare il suo predecessore, ha spiegato: «Divenne missionario tra le mille strade tortuose delle vallate e dei passi dolomitici per suscitare sete e fame di comunione». E raccondando le testimonianze raccolte tra i suoi fedeli ha concluso: «In questi giorni, in particolare da quando è iniziata una preghiera tutta particolare – direi “preghiera del cuore” – per accompagnare questo ultimo tratto di cammino del vescovo Pietro, ho raccolto tante e tante confidenze dalla gente e dai nostri preti. Mi sembrava sgorgassero dal ricordo dei suoi occhi lucenti, istantanei, celestiali, capaci di incidere bontà e compartecipazione e dall’impressione di quel volto contenuto che liberava la bellezza di un sorriso invitante e ospitale. Mi hanno colpito queste confidenze: erano tutte a esprimere la più disarmante e la più divina riconoscenza: “Il Vescovo Pietro mi ha voluto bene!”».

Una testimonianza

L’arcivescovo Mazzocato, dopo un saluto a tutti i presenti , compresi noi di Belluno con il vescovo Renato, commenta la prima lettura (Isaia 25,7-8).  Applica il testo alla vita del vescovo Pietro, sempre vicino alla sua  gente con il suo sorriso incoraggiante. Fa un accenno alla lettera pastorale, in cui descriveva il perché  del motto scelto per lo stemma: “In verbo tuo laxabo rete” (Sulla tua parola getterò la rete). Uomo di fede, senza ambizioni personali. Molto affezionato in particolare alla sua “patria”, la Carnia, di cui fu fedele rappresentante, dove trascorse gli ultimi anni di sofferenza accanto ai famigliari: fa un cenno particolare alla sorella che lo assistette con grande affetto.

Accenna a una caratteristica della sua vita: l’obbedienza alla volontà di Dio, accettando l’episcopato esclusivamente per un servizio alla Chiesa. E aggiunge, a questo proposito: «Lo fu anche nei miei confronti, divenuto suo successore. Mi scrisse: Non intendo minimamente interferire nelle Sue decisioni, ma quando Lei me lo richiedesse, sono sempre pronto a dare il mio contributo». Ha concluso la sua vita con la croce della lunga malattia, ma ora l’attende la gloria di Dio.

Il nostro vescovo Renato, in un breve intervento, ma con espressioni molto appropriate e sentite, ha detto della grande stima e dell’affetto che pur nei pochi anni in cui fu nella nostra diocesi, riscosse tra noi. Amò la nostra terra , le nostre montagne.  Dice poi di aver avuto da persone incontrate in questi giorni  dichiarazioni che concordano tutte su questo convincimento: «Il vescovo Pietro ci ha voluto veramente bene».

Quando alla fine del 2000 arrivò a Belluno la notizia del suo trasferimento a Udine, nel comunicarla ai presenti riuniti in Curia, mons. Brollo si commosse fino alle lacrime e lo fece intendere esplicitamente che era per obbedienza che lasciava la nostra Diocesi, che gli costava molto ritornare a Udine, dove pur era già stato prete e vescovo ausiliare. Ma anche negli anni in cui fu arcivescovo metropolita di Udine, seppe farsi amare. Lo desumo solo dalle parole del suo successore, non avendo avuto contatti con nessun altro sul posto.

don Pietro Bez

 

Intervento del vescovo Renato alle esequie di mons. Pietro Brollo