Nota sulle celebrazioni esequiali

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Il Decreto della Presidenza del Consiglio dell’8 marzo scorso dice in maniera inequivocabile che «sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri». Di seguito il Vescovo diocesano, nelle disposizioni inviate alle parrocchie nella serata di domenica scorsa, ha richiamato: «…nell’impossibilità di ogni celebrazione esequiale, è consentita soltanto la benedizione della salma, in occasione della sepoltura o prima della cremazione, rispettando le condizioni di cui al n. 1», cioè di evitare sempre ogni assembramento di persone, rispettando sempre il criterio di garantire almeno un metro di distanza fra le persone.

In questo momento così difficile, in cui non è assolutamente possibile esitare nell’applicazione delle norme e delle indicazioni date, si ribadisce che:

  • le esequie non possono essere celebrate in maniera pubblica: pertanto non è ammessa la celebrazione della Messa esequiale e nemmeno la celebrazione esequiale senza la Messa.
  • Per mantenere il carattere non pubblico della sepoltura, è consentito solo il Rito di commiato con la benedizione della salma.
  • Non può esserci una convocazione pubblica: pertanto non si deve rendere noto il momento della sepoltura, che potrà avvenire solo con l’accompagnamento della stretta cerchia dei familiari più stretti.
  • È necessario pertanto richiedere chiarezza e rigore alla famiglia del defunto come anche alle onoranze funebri, nel momento in cui si concordano le modalità di sepoltura e commiato, e viene di seguito redatta l’epigrafe.