La celebrazione in suffragio di mons. Brollo

Prima di tutto un evangelizzatore

Sabato 14 dicembre in Cattedrale

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La prima e l’ultima omelia che Pietro Brollo, Pastore della Chiesa di Belluno-Feltre dal 1996 al 2001, tenne in Cattedrale sono risuonate nella celebrazione in suo suffragio, presieduta dal vescovo Renato Marangoni, sabato 14 dicembre in Duomo a Belluno, trascorsa una settimana dai suoi funerali a Udine.

«Esci dalla tua terra e va’, dove ti mostrerò…»: il vescovo Pietro aveva iniziato con queste parole, rivolte da Dio ad Abramo, la sua prima omelia, il 3 marzo 1996. In quell’occasione aveva aggiunto: «Così ho lasciato il mio Friuli per questa terra. Una partenza sofferta, ma gioiosa perché arricchita dal grande dono dell’amore». Monsignor Giorgio Lise ha letto invece alla fine della celebrazione l’omelia conclusiva del suo ministero bellunese, pronunciata al termine del Giubileo, nell’Epifania del 2001, quasi per rivivere un saluto e un commiato.

Per il vescovo Renato, il suo predecessore è stato prima di tutto un evangelizzatore: «Si era appassionato all’annuncio del Vangelo nel Terzo millennio. Noi oggi siamo qui anche per questa sua “passione”». Ancora nella prima omelia i presenti in Cattedrale nel marzo 1996, molto più numerosi rispetto a quelli che hanno partecipato alla celebrazione di sabato scorso, avevano potuto ascoltare: «Siamo quindi chiamati ad impegnarci nella “nuova evangelizzazione” in questo terzo millennio non solo con l’annuncio di una dottrina, ma attraverso la proposta di un’esperienza di vita secondo il Vangelo, che non riguarda però solo il singolo, ma tutto il Popolo di Dio».

Nel presbiterio, gremito di sacerdoti, c’erano il vescovo emerito Giuseppe Andrich e molti altri, legati per vari motivi a monsignor Brollo, il quale, ha detto ancora il vescovo Renato, «ha consegnato a questa nostra Chiesa, ai suoi successori e al nostro presbiterio, il dono affidabile della parola che ha rappresentato e raccolto in un dono di amore».

don Giuseppe Bratti