Prima giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Sarà celebrata il prossimo 25 luglio 2021

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Domenica 25 luglio p.v. si celebrerà, per la prima volta, la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. Questo particolare appuntamento è stato voluto da papa Francesco. Prima lo ha annunciato in un “Angelus” fine gennaio. Il 31 maggio ha poi donato alla chiesa un suo messaggio per dare significato alla ricorrenza.

Ogni anno ci sarà questa celebrazione mondiale, fissata nella quarta domenica di luglio. La vicinanza con la memoria liturgica dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù, che ricorre il 26 luglio, ha suggerito al Papa questa data. L’indicazione è quella di vivere questa giornata mondiale di domenica, giorno dell’incontro delle comunità cristiane.

L’annuncio della giornata a gennaio

Dopo la preghiera dell’Angelus del 31 gennaio 2021, il Papa annuncia la Giornata con le seguenti parole: «…dopodomani, 2 febbraio, celebreremo la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, quando Simeone e Anna, entrambi anziani, illuminati dallo Spirito Santo riconobbero in Gesù il Messia. Lo Spirito Santo suscita ancora oggi negli anziani pensieri e parole di saggezza: la loro voce è preziosa perché canta le lodi di Dio e custodisce le radici dei popoli. Essi ci ricordano che la vecchiaia è un dono e che i nonni sono l’anello di congiunzione tra le generazioni, per trasmettere ai giovani esperienza di vita e di fede. I nonni, tante volte sono dimenticati e noi dimentichiamo questa ricchezza di custodire le radici e di trasmettere. Per questo, ho deciso di istituire la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si terrà in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i “nonni” di Gesù. È importante che i nonni incontrino i nipoti e che i nipoti si incontrino con i nonni, perché – come dice il profeta Gioele – i nonni davanti ai nipoti sogneranno, avranno illusioni [grandi desideri], e i giovani, prendendo forza dai nonni, andranno avanti, profetizzeranno. E proprio il 2 febbraio è la festa dell’incontro dei nonni con i nipoti». Già in queste espressioni possiamo trovare motivazioni e significato del nuovo appuntamento per le comunità cristiane.

Il messaggio di papa Francesco per la giornata

Nello scorso 31 maggio, memoria della “Visita di Maria a santa Elisabetta”, papa Francesco ha donato un suo messaggio ai protagonisti della Giornata. Un messaggio che è stato da lui presentato anche con la sua voce. I primi destinatari sono quelli che lui all’inizio chiama «cari nonni, care nonne». A queste sue parole papa Francesco ha voluto dare un titolo, prendendo lo spunto da un’espressione evangelica detta da Gesù: «Io sono con te tutti i giorni». Inizia con le seguenti parole, in tono familiare, rivolgendosi a ognuno dei suoi interlocutori, nonni o anziani. «Io sono con te tutti i giorni» (cfr Mt 28,20) è la promessa che il Signore ha fatto ai discepoli prima di ascendere al cielo e che oggi ripete anche a te, caro nonno e cara nonna. A te. «Io sono con te tutti i giorni», sono anche le parole che da Vescovo di Roma e da anziano come te vorrei rivolgerti in occasione di questa prima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: tutta la Chiesa ti è vicina – diciamo meglio, ci è vicina –: si preoccupa di te, ti vuole bene e non vuole lasciarti solo!

Il Papa ricorda poi le sofferenza del periodo che abbiamo vissuto e che ha coinvolto in particolare gli anziani. Sottolinea poi la vicinanza del Signore che non è indifferente alla solitudine delle persone. L’espressione significativa, richiamo anche per singoli e comunità, è quella che «Il Signore continua a inviare angeli a consolare la solitudine delle persone». Comunità e singoli troveranno le modalità più significative per essere “angeli inviati”. Ovviamente non solo nella giornata indicata, ma in uno stile continuo che abbraccia tutto il tempo.

Parla poi agli anziani ricordando che anche in questo particolare periodo della loro vita si fa sentire la chiamata del Signore. La risposta sarà il loro impegno nuovo ed originale. Dice il Papa: «La nostra vocazione è quella di custodire le raidi, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli». Invitando gli anziani a guardare al futuro nella costruzione di una società rinnovata, il Papa indica tre pilastri fondamentali che sono chiamati a realizzare: «I sogni, la memoria e la preghiera». Viene dal Papa ricordato anche un recente santo, «Charles de Foucauld, testimone nel deserto dell’Algeria dell’amore verso tutti i fratelli».

Messaggio agli anziani, invito alle comunità

Papa Francesco ha parlato con parole semplici e comprensibili a nonni, nonne ed anziani. Li ha invitati a non chiudersi in sé, ma diventare presenza significativa nella società. Ma nello stesso tempo la sua parola è inviata alle comunità cristiane, chiamate a diventare, per questa categoria di persone, quando ce ne fosse bisogno, «angeli mandati a consolare la loro solitudine». Ne riparleremo.

Giuliano Follin

(Continua)