Ravvivare la scelta battesimale con la Parola di Dio

Messaggio per la fede non solo dei catecumeni

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Ho presentato, in un precedente contributo, i brani del Vangelo delle domeniche di Quaresima del corrente anno come un “itinerario catecumenale”. Questa è però una esperienza, nei nostri paesi, fatta da poche persone. I catecumeni sono coloro che si avvicinano al cristianesimo in età adulta, fanno una scelta di fede da adulti con un preciso percorso di conoscenza e di iniziazione, concludono l’itinerario all’interno della comunità cristiana ricevendo il attesimo, la cresima e l’Eucaristia. Il momento indicato per questa conclusione è la notte di Pasqua, nel corso della Veglia pasquale (nel calendario civile la notte del Sabato Santo). Ma il messaggio annunciato nelle domeniche di Quaresima del corrente anno, non è solo per i Catecumeni, è precisa proposta anche per coloro che già hanno ricevuto i sacramenti, detti appunto dell’iniziazione cristiana: battesimo, cresima, eucaristia,

La Parola proclamata (prevista per la celebrazione della Messa) diventa anche per queste persone una proposta di verifica e di adesione personale. La maggior parte di loro, cresciuti in ambiente sociale “cristiano”, hanno fatto propria la scelta di fede e di vita, in età matura, ma hanno sempre bisogno di rinnovare questa adesione. In questa categoria di persone rientrano quasi tutti i cristiani (preti, religiosi, laici) che vivono la esperienza cristiana nelle nostre comunità. La verifica di un passaggio reale ed esistenziale da una fede che possiamo chiamare “sociologica”, ad una fede che si è trasformata in “un incontro personale con Cristo” è determinante per rendere visibile e incisivo nella vita l’essere cristiano.

La Veglia pasquale meta del cammino quaresimale

Mentre scorre il tempo quaresimale, quest’anno nella nuova e sofferta esperienza della assenza prolungata della partecipazione fisica all’Eucaristia, il nostro sguardo di fede nella dimensione comunitaria, guarda a quella che sarà, comunque, la meta del nostro cammino personale e dei fratelli nella fede. Il centro della nostra esperienza, anche sul piano celebrativo, è la Pasqua del Signore Gesù. Lo afferma una frase di uno dei prefazi della Quaresima: «Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito alla celebrazione della Pasqua, perché assidui nella preghiera e nella carità operosa, attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova in Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore».

Abbiamo nelle prime domeniche meditato i due brani del Vangelo del percorso previsto per l’Anno A (il corrente anno), testi che caratterizzano le domeniche già vissute: la “domenica della tentazione” (Matteo 4, 1-11), la “domenica della trasfigurazione” (Matteo 17,1-9).

Nelle prossime tre domeniche: la “domenica della Samaritana” (Giovanni 4,5-42), la “domenica del cieco nato” (Giovanni 9,1-41), la “domenica di Lazzaro” (Giovanni 11,1-45) saremo chiamati a prendere coscienza della nostra scelta di fede. Partecipando alla Veglia pasquale, rito solenne e coinvolgente, saremo chiamati a rinnovare la nostra scelta battesimale. La “rinascita in Cristo” che è stato dono nel battesimo, i cristiani chiedono che continui ad essere senso caratterizzante della nostra vita quotidiana.

Il Vangelo della Samaritana

La terza tappa domenicale del cammino quaresimale prevede la proclamazione del Vangelo della donna Samaritana che incontra Gesù. È un episodio molto noto. Possiamo collegarlo ad una delle definizioni che Gesù dà di se stesso: “Io sono l’acqua della vita”. Acqua fonte della vita naturale (nel grembo materno), acqua che garantisce in natura la vita (forte esperienza in oriente, e non solo), acqua che disseta per la sopravvivenza (ovunque),

Due testi della preghiera della Chiesa aiutano nella riflessione. Dal prefazio proprio: «Egli chiese alla samaritana l’acqua da bere, per farle il grande dono della fede, e di questa fede ebbe sete così ardente da accendere il lei la fiamma del tuo amore». La colletta che scaturisce dalle tre letture prega: «O Dio, sorgente della vita, tu offri all’umanità riarsa dalla sete l’acqua viva della grazia che scaturisce dalla roccia, Cristo salvatore: concedi al tuo popolo il dono dello Spirito perché sappia professare con forza la sua fede, e annunci con gioia le meraviglie del tuo amore».

Cristo Gesù è l’acqua viva che estingue, in ogni circostanza, la nostra sete esistenziale. È per i cristiani un dono, un’esperienza, una speranza, una sicurezza.

(continua)

Giuliano Follin