Mostra fino al 31 ottobre presso il Museo Albino Luciani

Ricordo di un nostro missionario in Cina

Canale d'Agordo ricorda padre Domenico De Rocco (1889-1958), missionario in Cina per 28 anni

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Canale d’Agordo ricorda in questi giorni padre Domenico De Rocco, missionario che in Cina testimoniò il Vangelo e subì la persecuzione. È stata inaugurata sabato 17 luglio, presso il Museo Albino Luciani una mostra che lo ricorda: «Padre Domenico De Rocco (1889-1958) e la Cina: le avventure di un missionario perseguitato nel Sol Levante», un viaggio che sembra ripercorrere le strade di Matteo Ricci e di Josef Freinademetz.

Nato a Forno di Canale (l’allora Canale d’Agordo) il 31 gennaio 1889, frequentò il seminario di Feltre per poi entrare, a 20 anni, nell’Istituto Missionario di Pietro e Paolo di Roma. Conseguita la laurea in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, venne ordinato sacerdote nel 1914. La prima guerra mondiale lo vide cappellano del battaglione alpini “Monte Antelao”; anche sul fronte non rinunciò mai a celebrare la Messa insieme ai suoi commilitoni. L’attaccamento gli valse la medaglia di bronzo al valor militare.

Con il ritorno della pace, padre De Rocco decise di partire missionario: il 15 novembre 1919 partì alla volta della provincia nordoccidentale della Cina denominata Shensi insieme a padre Filia. Raggiunta la destinazione, si mise subito all’opera in alcune comunità cristiane, mettendo in mostra il suo animo buono e cordiale, ma anche le abilità manuali, tra cui l’essere un ottimo tiratore nella caccia agli orsi e un provetto scalatore.

Nominato Procuratore generale della missione e poi Vicario generale della stessa, seppe intrecciare ottime relazioni con la popolazione locale: il suo soprannome cinese era “Teï”, che significa virtù. Negli anni 1933-1934 dovette affrontare l’assalto di alcune “bande di briganti” e, in seguito, le conseguenze della guerra contro il Giappone, che durò otto anni, durante la quale venne rinchiuso in un campo di prigionia.

Nel 1947, dopo 28 anni di missione, fece ritorno in Italia per ricoprire vari ruoli come rettore del noviziato a Sant’Ilario a Genova e rettore del liceo di Monza. Morì il 9 aprile 1958.

La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre con questo orario:

  • fino al 12 settembre tutti i giorni, ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00;
  • dal 13 settembre al 31 ottobre: venerdì, sabato e domenica 9.00-12.00 e 15.00-18.00.