Dal Messale Romano la sintesi della loro vita

Santi e sante d’agosto – 3

Nella nostra debolezza Dio ci dona i santi come sostegno e modello di vita

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La presentazione della numerosa galleria di santi e di sante che la Chiesa celebra nel mese di agosto, si conclude con questa ultima carrellata. Come nelle precedenti presentazioni riporto le espressioni con le quali il Messale romano in uso nelle nostre comunità, tratteggia la vita dei santi e delle sante. Aggiungo la preghiera Colletta propria, utilizzata nelle celebrazioni liturgiche.

24 agosto – san Bartolomeo, apostolo

Bartolomeo, uno dei dodici apostoli (cf. Mt 10, 3), a partire dal secolo IX fu iden­tificato con «Natanaele di Cana di Galilea» (Gv 21, 2) che incontra Gesù tramite l’amico Filippo. Invitato da questi a “venire e vedere” Gesù (cf. Gv 1, 45-46), Natanaele si scopre visto e conosciuto da lui, e a sua volta riconosce in lui il Messia d’Israele (cf. Gv 1, 48-49). «Forse che noi per primi abbiamo cercato Cristo, o non è stato lui invece il primo a cercarci?» (Agostino).

«Rafforza in noi, o Padre, la fede che spinse il santo apostolo Bartolomeo ad aderire con animo sincero a Cristo tuo Figlio, e per sua intercessione fa’ che la tua Chiesa sia per tutti i popoli sacramento di salvezza» (MR 622).

27 agosto – santa Monica

Monica (Tagaste, attuale Souk Ahras, Algeria, 331 – Ostia, Roma, 387), nata da famiglia cristiana, andò in moglie al pagano Patrizio e fu madre di Agostino. Dopo aver dato al figlio la prima educazione cristiana, ne attese per anni, tra lacrime e preghiere, l’approdo alla vera fede. Rimasta vedova, seguì Agostino a Milano e qui poté gioire per la sua conversione, culminata nel battesimo. Lungo il viaggio di ritorno verso l’Africa, raggiunse la vera patria.

«O Dio, consolatore degli afflitti, che nella tua misericordia hai esaudito le pie lacrime di santa Monica con la conversione del figlio Agostino, per la loro comune intercessione donaci di piangere i nostri peccati e di ottenere la grazia del tuo perdono» (MR 624).

28 agosto – sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa

Agostino (Tagaste, attuale Souk Ahras, Algeria, 13 novembre 354 – Ippona, attuale Annaba, 28 agosto 430), di padre pagano e madre cristiana, fu avviato agli studi letterari. Dopo un periodo di disorientamento giovanile, iniziò un’appassionata ricerca della verità, aderendo a un cristianesimo di stampo manicheo. Professore di retorica a Milano, incontrò sant’Ambrogio, di cui ascoltò la predi­cazione e dal quale ricevette il battesimo. Tornato in Africa ed eletto vescovo di Ippona, visse con il proprio clero in una comunità di tipo monastico; la regola da lui composta diventerà testo di riferimento per moltissimi istituti di vita consacrata in Occidente. All’esercizio del ministero, in particolare della predicazione, affiancò un costante impegno di approfondimento e di difesa della fede, producendo un corpus di opere di tale ampiezza e profondità da costituire una delle più feconde eredità della tradizione cristiana antica.

«Suscita sempre nella tua Chiesa, o Signore, lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino, perché anche noi, assetati della vera sapienza, non ci stanchiamo di cercare te, fonte viva dell’eterno amore» (MR 625).

29 agosto – martirio di san Giovanni Battista

Giovanni Battista, dopo aver indicato ai suoi discepoli l’Agnello finalmente apparso nel mondo (cf. Gv 1, 29.36), sigilla la sua testimonianza con il martirio. La «voce» (Gv 1, 23) viene spenta da Erode Antipa che lo fa imprigionare nella fortezza di Macheronte e decapitare (cf. Mc 6, 17-29). «Fu rinchiuso nell’oscurità del carcere colui che venne a rendere testimonianza alla luce (cf. Gv 1, 7) e che dalla stessa luce, che è Cristo, meritò di essere chiamato lampada che arde e illu­mina (cf. Gv 5, 35)» (Beda il Venerabile). Antica (sec. V) è la memoria liturgica del suo martirio.

«O Dio, che a Cristo tuo Figlio hai dato come precursore, nella nascita e nella morte, san Giovanni Battista, concedi anche a noi di lottare con coraggio per la testimonianza della tua parola, come egli morì martire per la verità e la giustizia» (MR 626).

Conclusione

La liturgia definisce i santi «nostri fratelli», e ringrazia il Padre perché «nella nostra debolezza ci doni (i santi) come sostegno e modello di vita» (prefazio di Tutti i santi). Ho presentato la carrellata dei santi di agosto per ricordarli a noi nella loro essenzialità storica, e nel loro legame fraterno con la nostra vita e il nostro impegno.

Giuliano Follin


Nella foto: affresco di sant’Agostino nel Santuario dei Santi Vittore e Corona ad Anzù di Feltre. È opera della cerchia di Tommaso da Modena, un artista del sec. XIV, che risente della lezione giottesca, in particolare nella ricerca di espressività e tridimensionalità.