NEWS – Alcune sorelle missionarie si raccontano e ci raccontano la situazione che stanno vivendo

Suor Paola dal Sudamerica: «Tutto andrà bene!»

Questo bene di cui il mondo ha molto bisogno perché é il bene che ci fa fratelli in Lui, l’Amore più grande

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Suor Lea Zandonella da Verona

«Carissimi,  leggo con qualche giorno di ritardo il vostro graditissimo augurio di Buona Pasqua. Augurio che ricambio e vorrei estendere a tutti i missionari e missionarie laici e religiosi bellunesi sparsi nel mondo e a tutte le persone che ci vogliono bene e dimostrano la loro solidarietà in mille modi, incominciando dalla preghiera e dal costante ricordo.
In questo periodo ci sentiamo più che mai fragili, ma pur sempre nelle mani di Dio che guida la storia e si occupa e preoccupa di ogni sua creatura. Non è sempre facile, ma abbiamo fiducia e ripetiamo spesso con fede: “Signore, io credo… ma Tu aumenta la mia fede!”.
Sono ancora a Verona. Il mio servizio settimanale presso le carceri è sospeso come ogni altra attività  che implica spostamenti… sto assaporando anch’io fino a un certo punto ciò che significa vivere “ristretti” e in attesa di scadenze di pena e decisioni prese da altri…
Grazie a Dio, fino a oggi le nostre comunità numerose di suore anziane qui a Verona, Erba, Como e Arco non sono state colpite dal virus. Il peggio è toccato alla comunità di Bergamo dove, nonostante tutte le misure di sicurezza, abbiamo perso nove consorelle! Altre, pur con lenta ripresa, se la stanno cavando…
Sto bene, non faccio progetti per il futuro ma spero  che, prima o poi, avremo modo di rivederci a Belluno. Vi  ringrazio di vero cuore per la vostra vicinanza. Un forte abbraccio virtuale».

Suor Viviane dal Madagascar

«Carissimi benefattori, vi penso tanto nella preghiera soprattutto in questo tempo, pensando alla gente che soffre dell’epidemia da coronavirus e che colpisce tutto il mondo. Come va la situazione lì da voi? Secondo le notizie che abbiamo sentito, l’Italia è stata toccata forte da questo covid-19! Ci dispiace tantissimo e vi siamo vicini soprattutto nella preghiera.  Speriamo che la situazione si migliori!
Siamo riconoscenti della vostra generosità attraverso il contributo che ci avete fatto avere per il nostro progetto della scuola. Per qualche mese siamo stati bloccati a causa dell’inondazione, ma adesso il progetto è a buon punto.  Cari saluti a tutti voi da parte di noi sorelle missionarie, dei bambini, degli insegnati e dei genitori che usufruiscono della scuola Saint Joseph di Ankadisarotra, in Madagascar».

Suor Dionella Faoro dall’Argentina

«Carissimi, sono arrivata all’ultima curva della mia vita. Il primo sentimento che sgorga dal mio cuore è “Deo Gracias!”. Per tanti benefici e tante grazie che Lui mi ha regalato in tutti questi lunghi anni. Papa Francesco ci ricorda: «Abbiamo ricevuto la vita non per sotterrarla, ma per metterla in gioco, per donarla. Chi sta con Gesù sa che il segreto per possederla è donarla».
La mia vita è un regalo di Dio che è sbocciata in una famiglia cristiana e che poco a poco si è aperta alle bellezze della fede, del dono, della speranza, del dolore, della lotta, della gioia, del gioco di vivere con passione ed amore per Dio e il Suo Regno.
Nella mia vita di consacrata nella Terziaria Famiglia Elisabettina, il canto che mi sgorga dal cuore è: “L’anima mia magnifica il Signore!”.
Ho sposato una grande famiglia, l’umanità, e si sono aperti grandi orizzonti di misericordia, di incontri, di accompagnamento, di sostegno, di annuncio, di gioia, di pianto, di speranze, di dolore, di difficoltà, di solitudine, di camminare come sorella e madre con tanta gente di ogni razza, lingua, religione, costumi, etnie, in Italia (a Padova e in Sicilia), in Ecuador (a Quito, Taisa, Portoviejo, Esmeraldas), nella Patagonia Argentina (a Neuquen Centenario).
Quanta gratitudine al Buon Dio per la sua fedeltà e fiducia! Lui mi ha permesso di essere una piccola luce in mezzo a tante sorelle e fratelli poveri e bisognosi, nelle periferie, nelle scuole con ragazzi disabili, nelle carceri con persone prive di libertà.
Nelle giornate di missione nei diversi villaggi ho potuto trasmettere la Buona Notizia di un Gesù che ha dato tutto per noi, e suscitare nei cuori il desiderio di incontrare questo grande tesoro, e fare che in ogni famiglia ci fosse il Libro della Parola di Dio, una ricchezza che i latino-americani sanno apprezzare molto.
La mia vita donata, anche se nella fragilità e debolezza, la considero un grande dono. Sento che la mia vita di donna – e donna consacrata missionaria – è un canto di gioia, pace e serenità.
Ogni giorno domando a Gesù la grazia di saper donare la vita nelle varie situazioni e circostanze che ancora mi permette di vivere.
La Vergine Maria mi aiuti e mi accompagni in questo tratto di vita che ancora il Signore mi dona, e che io possa viverlo con generosità».

Suor Paola dal Sudamerica

«Carissimi, i vostri messaggi pasquali sono molto densi e fanno riflettere: passano dal peccato alla gloria di una vita nuova e rinnovata. Quello a cui dobbiamo puntare è una vita rinnovata, per noi consacrate e per gli uomini di tutto il mondo, cominciando da chi abbiamo vicino, da chi condivide con noi le nostre opere (scuole, ambulatori, ospedali, ospizi, catechesi parrocchiale, carceri…) Sono molte le persone che possiamo raggiungere e, anche se in questo momento la comunicazione è difficile, ci facciamo presenti con vari mezzi online per poter trasmettere, condividere quel messaggio di speranza di cui tutti abbiamo bisogno. Certo, non si tornerà alla normalità di ieri, sarà un’altra normalità, conseguenza di questa pandemia. L’uomo ha un costante bisogno di andare oltre e questa situazione è più oltre del previsto. È comunque viva la speranza di un mondo di pace e di serenità, di solidarietà e di altruismo. Anche da noi, in Argentina e Paraguay, è arrivato il coronavirus. Sì, certo, più tardi, per cui i governi hanno preso misure di sicurezza già ai primi di marzo. Infatti, le scuole sono state subito chiuse, abbiamo visto gli alunni pochi giorni, neanche il tempo di conoscerli. Le misure restrittive sono state una buona politica anche perché da noi la sanità non ha i mezzi dell’Italia o dell’Europa, per cui contenere il virus è quello che il governo si è proposto con l’isolamento. La propagazione del virus posso dire che è contenuta, ma bisogna continuare con fiducia e coraggio che “tutto andrà bene”. Questo bene di cui il mondo ha molto bisogno perché è il bene che ci fa fratelli in Lui, l’Amore più grande. Da noi la situazione economica non era buona prima, e adesso è ancora peggiore. Facciamo del nostro meglio per aiutare le famiglie dei nostri alunni che, non venendo a scuola, non hanno il necessario per mangiare, anche perché molti genitori non hanno uno stipendio fisso, per cui l’impossibilità del lavoro rende la vita più difficile. Però, da queste persone, da queste famiglie impariamo a vivere in povertà, a condividere con il vicino il poco che si ha. Raggiungiamo le famiglie con alimenti come latte, riso, pasta, zucchero, yerba (la loro bevanda che riempie lo stomaco, ma non nutre). Speriamo di farcela, perché alcune delle nostre scuole non hanno le entrate normali, soprattutto quelle che sono situate in città o rioni poveri. Ringrazio per la vostra vicinanza che ci fa bene, ci riempie il cuore e ci sostiene. E ringrazio anche, a nome della Congregazione, per la porta aperta a un aiuto economico: è un respiro che ci solleva, ci permette di fare di più. Siamo in ritardo per fare gli auguri di Pasqua, ma la Pasqua la viviamo nel nostro essere tutti i giorni, è una scelta, quella della vita rinnovata e che rinnova! Con affetto e gratitudine».

Edieffe