Nell'omelia per la festa dell'Epifania

Un Dio che ci accomuna

La toccante testimonianza di un detenuto di Baldenich

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Dal mistero celebrato all’attualità della vita. È il leitmotiv del commento che il vescovo Renato ha offerto durante l’omelia per la celebrazione dell’Epifania.

Isaia nella prima lettura invita il popolo ad alzare gli occhi intorno e a guardare. È lo stesso invito che il Consiglio pastorale diocesano ha fatto alla diocesi durante l’estate negli orientamenti pastorali: «Il Vangelo è senz’altro uno sguardo alzato». Anche i Magi furono uomini dallo sguardo alzato, alla ricerca di quella stella che smarriscono «dopo aver incappato nelle logiche di potere di Erode», ma ritrovano provando una «gioia grandissima».

Dove l’attualità? «Nel contesto di oggi vediamo in noi e attorno a noi troppi giochi di gelosia, di arroganza, di cuore indurito, di paura di perdere il nostro spazio di azione […] Ci sono nella nostra vita, nel nostro vivere ecclesiale, nel nostro contesto civile, “saperi” e “adorazioni” che portano all’intento omicida di Erode». Questo accade nel contesto italiano, ma anche in quello più vasto europeo, dove «troviamo tanti indizi simili a quelli alimentati nel palazzo di Erode».

Il sogno di Dio invece ci porta su un’altra strada, come quella dei magi che tornano «per un’altra strada» al loro paese. Il sogno di Dio è quello indicato dalle commoventi espressioni di Isaia: «I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio». Aggiunge il Vescovo: «Dio sogna tutti i suoi figli, le sue figlie che vengono da lontano: “portati in braccio”!». E qui ha ricordato alcune parole di saluto ricevute alla vigilia di Natale da un detenuto della casa circondariale di Baldenich: «La ringraziamo di essere qui con noi in questo momento di grande difficoltà per la nostra vita. Cristiani, musulmani, armeni, buddisti, induisti… abbiamo tutti una grande cosa che ci accomuna: Dio. Un regalo per questo Natale lo chiedo a nome di tutti: ci aiuti a crescere nel perdono, nella pace e nella fraternità tra i popoli».

 

Leggi l’omelia del Vescovo

[Nell’immagine: Gianfrancesco da Tolmezzo, Adorazione dei magi, affresco nella chiesa di San Nicolò di Comelico]