Definito ufficialmente dalla Chiesa lo scorso 6 gennaio 2020

Un patrono per i malati oncologici in Italia

È san Leopoldo Mandic (2 maggio 1866 - 30 luglio 1942)

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Il prossimo 30 luglio ricorre il ricordo della morte, “il pio transito”, di san Leopoldo Mandic, avvenuta a Padova nell’anno 1942. Questo santo è il frate cappuccino riconosciuto tra i fedeli cristiani come “padre Leopoldo” e proclamato santo nell’anno 1983 da Giovanni Paolo II, dopo che Paolo VI nel 1976 lo aveva proclamato beato. La memoria liturgica, la festa del santo, ricorre il 12 maggio. Tale data, che coincide con quella della nascita, è stata decisa al momento della sua proclamazione a santo. La precedente memoria liturgica era stata fissata al 30 luglio. Tale giorno rimane ora come ricordo devozionale.

Scelto e proposto come patrono dei malati di tumore in Italia

Parliamo di questo santo perché nello scorso 6 gennaio 2020, la Chiesa lo ha definito come “Patrono dei malati di tumore in Italia”. Il documento firmato in quel giorno è stato reso pubblico l’8 febbraio 2020 nell’imminenza della giornata mondiale del malato (che si celebra nella chiesa universale l’11 febbraio).

La proposta di scegliere questo santo come patrono dei malati oncologici in Italia è partita da Padova, luogo dove il santo è vissuto fino alla morte. Morte preceduta dall’esperienza della malattia, il cui peso egli ha portato – come è stato testimoniato da chi gli è stato vicino – con serenità e fiducia.

Il riconoscimento ufficiale di questo “patronato” è arrivato dopo un percorso che si era iniziato nel 2016. Con il Vescovo di Padova e i frati dell’ordine dei Cappuccini di Padova e di tutta la Chiesa, un numero significativo di fedeli si era fatto portavoce di questa richiesta. Anche i vescovi del Triveneto e i vescovi italiani hanno appoggiato tale richiesta. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha emanato il documento relativo al patronato nello scorso 6 gennaio 2020. Papa Francesco ha sicuramente avallato la scelta. Ricordiamo come lo stesso papa avesse voluto la salma del Santo nella Basilica di San Pietro, insieme a quella di san Pio da Pietrelcina, in occasione del Giubileo della misericordia. Era il mese di febbraio del 2016.

La vita di San Leopoldo

San Leopoldo era nato il 12 maggio 1866 a Castelnuovo, nella Dalmazia meridionale. A sedici anni entrò tra i Cappuccini di Venezia. Viene descritto come piccolo di statura, curvo e malfermo di salute. Il suo sogno di servizio particolare nella chiesa era quello di collaborare e, se possibile realizzare, la riunificazione con la Chiesa Ortodossa.

Dal 1906 viene chiamato al servizio di Confessore nel convento di Padova. Tutte le categorie di fedeli trovano in lui un confessore mite, misericordioso e determinato. La raffigurazione del santo con il saio e la stola viola è quella che lo ha sempre caratterizzato nella iconografia. La sua salute malferma gli chiede però un percorso particolare di prova e di sofferenza attraverso l’esperienza della malattia oncologia, un tumore all’esofago.

Questa ulteriore caratteristica della sua esperienza di fede lo fa avvicinare, con particolare devozione e fiducia, alle persone chiamate alla stessa prova di vita. Questo ha coinvolto sia i diretti protagonisti che i loro familiari, amici e conoscenti. La morte di padre Leopoldo era avvenuta a Padova nel 1942. Le spoglie mortali del Santo sono conservate nella chiesa della Trasfigurazione, oggi conosciuta più come Santuario di san Leopoldo Mandic. È un antico edificio religioso in contrada Santa Croce a Padova. Il luogo che accoglie l’urna con le spoglie mortali del santo è meta di continui pellegrinaggi.

Il significato di un “Patrono”

La terza caratteristica particolare del santo, dopo quella dell’impegno ecumenico e della misericordia nel ministero della Confessione, è quella di essere indicato e nominato come patrono dei malati di tumore. Le parole della Congregazione che ne indicano nomina e significato sono: «San Leopoldo Mandic da Castelnuovo, presbitero dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che spese tutta la sua vita nell’esercizio del ministero della Riconciliazione e, che, colpito da una malattia tumorale, ne portò il grave e prolungato peso con fede serena, è venerato con particolare devozione dai malati e dai loro famigliari. Per questo motivo, accogliendo gli unanimi voti dei fedeli, la Conferenza dei Vescovi Italiani ha approvato l’elezione di san Leopoldo quale Patrono presso Dio dei malati di tumore d’Italia e l’eminentissimo cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della medesima Conferenza episcopale, con lettera del 14 dicembre 2019, ha vivamente richiesto che una tale elezione e approvazione fosse confermata, a tenore delle Norme canoniche concernenti la Costituzione dei Santi Patroni. Pertanto, la Congregazione del culto divino e la disciplina dei sacramenti, avvalendosi delle facoltà concessele dal sommo pontefice Francesco e avuta premurosa considerazione a quanto richiesto, ha accolto una tale supplica e, nonostante qualsiasi cosa contraria, conferma san Leopoldo Mandic, presbitero, patrono presso Dio dei malati d’Italia colpiti da tumore».

Altri aspetti in relazione a san Leopoldo patrono dei malati di tumore in Italia

Il richiamo al valore di un patrono nella esperienza della malattia oncologica, la presentazione del santuario a Padova e il legame di san Leopoldo con la città di Belluno, saranno oggetto del prossimo approfondimento.

Giuliano Follin (continua)