Essere di Azione Cattolica non significa “fare” delle attività ma testimoniare la bellezza di seguire Gesù Cristo.

Un sentiero di relazioni

La Presidenza nazionale di Azione Cattolica incontra le 15 diocesi del Triveneto

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«Prendete la vita con leggerezza,
che leggerezza non è superficialità,
ma planare sulle cose dall’alto,
non avere macigni sul cuore»
I.Calvino

La Presidenza nazionale di Azione Cattolica ha incontrato le 15 diocesi del Triveneto: sabato 12 gennaio le presidenze diocesane e nella giornata di domenica 13 gennaio anche i presidenti parrocchiali (ca.400 persone) presso l’Opera della Provvidenza di S.Antonio a Sarmeola di Rubano (PD).

C’eravamo pure noi di Belluno- Feltre
“Metti in circolo l’azione cattolica” è lo slogan che ci ha accompagnato in questa due giorni ponendo come decisiva la scelta di partire dalle esperienze concrete che viviamo nelle nostre terre. Sono state rappresentate alcune “buone prassi” associative ma condivise anche fatiche e difficoltà emerse a partire soprattutto dalle domande dei presidenti parrocchiali delle diocesi del Triveneto.
Noi di Belluno-Feltre abbiamo inteso mettere in circolo il nostro cammino semplice che abbiamo intitolato un sentiero di relazioni.
In questi 2 giorni è risuonata molto questa parola soprattutto abbiamo percepito che ogni esperienza di vita e di fede trova in questo sentiero la chiave di volta per essere momento significativo per la vita di ciascuno.

Essere di Azione Cattolica non significa “fare” delle attività ma testimoniare la bellezza di seguire Gesù Cristo.

Custodiamo la vita con passione, camminiamo insieme per generare fedeltà e cerchiamo di abitare con rispetto e maturità i sogni di questo tempo e delle persone che lo abitano. Grazie a tutti perché davvero questa è una storia bella, un’associazione nella quale ci si sente a casa e incrociando lo sguardo gli uni degli altri si respira tutto questo.

L’ incontro di questi due giorni possa essere per ciascuno terreno fertile da abitare, ciascuno nella parte di responsabilità che gli compete possa interrogarsi, come ci ha suggerito il presidente nazionale Matteo Truffelli,su che contributo sta portando per essere la Chiesa che ha nel cuore. Tornati alle nostre comunità “rigenerati” e contenti auguriamoci reciprocamente di camminare su questi sentieri e che davvero possano colorarsi di relazioni, possano parlare di speranza, di bellezza del quotidiano che dà forma vivente al Vangelo.

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