Domenica 23 ottobre, la Giornata Missionaria Mondiale

Vite che parlano

«Di me sarete testimoni»; vite che parlano: è il tema che il Papa ha proposto per la GMM

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Siamo ad ottobre, mese missionario. Ancora un’altra domenica con le offerte imperate! Ecco la prima reazione di un parroco (io), quando le offerte non restano in parrocchia, ma devono essere versate in Curia. Ho sette parrocchie, mi arrivano 31 bollette della luce, e poi il gas, il gasolio, le riparazioni delle chiesette, e i poveracci che suonano il campanello… Insomma si fa sempre più fatica a far quadrare i conti. E poi facciamo già tanto per i nostri missionari, ogni parrocchia ha i suoi e c’è anche il Pane per amor di Dio in quaresima con tanti bei progetti.

Perché anche la Giornata Missionaria Mondiale? Si tratta di una colletta di tutti cristiani che secondo le loro possibilità, vengono in aiuto alle giovani chiese missionarie in particolari situazioni difficili e di maggiore necessità provvedendo ai loro bisogni particolari: formazione dei seminaristi e dei catechisti, costruzione e manutenzione dei luoghi di culto, mezzi di trasporto per i missionari, educazione e sostentamento di ragazzi e bambini. È mondiale, cioè una questua che fanno tutte le chiese, anche le più povere, anche i miei cento cristiani di Gaya in Niger si tassavano per aiutare le chiese più povere, era un segno di solidarietà vera, di fratelli verso altri fratelli. È vero che laggiù non c’erano bollette da pagare (non c’era neanche l’elettricità), ma nessuno si lamentava o chiedeva condizionatori nonostante i 50 gradi all’ombra.

Quest’anno la Veglia Missionaria diocesana si terrà lunedì 17 ottobre al Santuario del Nevegal alle ore 19.00. Il tema che il Papa ha proposto è «Di me sarete testimoni»; di qui l’altro slogan: “Vite che parlano”. Ci aiuterà a pregare e ad aprire gli occhi sul mondo Gregoire Ahongbonon che in Africa testimonia il Vangelo della misericordia tra i più poveri dei poveri: i malati mentali. Un testimone che non consegna parole vuote o generiche, ma si consegna con il suo vissuto, con la sua umanità semplice e ricca, un cristiano che è diventato lui stesso racconto di come Dio si prende cura e rilancia verso nuove opportunità l’esistenza ferita di tanti uomini e donne perseguitati e rifiutati.

Chi volesse saperne di più, può cliccare qui.

don Augusto Antoniol