57° anniversario della tragedia del Vajont

Cimitero di Fortogna
09-10-2020

Gal 3,7-14; Sal 110; Lc 11,15-26

Ricorre oggi il 57° anniversario della tragedia del Vajont, in cui morirono 1.917 persone. Erano le 22.39 del 9 ottobre 1963, quando dalle pendici settentrionali del monte Toc si staccò una frana che crollò sul bacino artificiale sottostante, provocando un’onda che portò morte e silenzio nella valle.

«Questo momento che stiamo vivendo ha messo in crisi tante certezze. Ci sentiamo più poveri e più deboli perché abbiamo sperimentato il senso del limite e la restrizione della libertà».

Con queste parole, tratte dal Messaggio per la V giornata dei poveri, papa Francesco ha dato voce alla nostra consapevolezza. Si tratta di una drammatica conoscenza di ciò che non va, di una realtà di male che ha volti diversi.

Queste reliquie di familiari e di paesani custodite in questo luogo ci indicano e rappresentano tale conoscenza.

Le letture bibliche appena proclamate contengono immagini forti che stridono con una percezione superficiale e sfuggevole della realtà.

La lettera ai Galati dell’apostolo Paolo ha parlato di “maledizione”. Il Vangelo ha evocato satana e il suo regno diviso.

Chissà ciascuno di noi con quali altre rappresentazioni cerca di indicare una forza negativa, un male che può sempre attaccare la vita.

Tra queste righe, come un germoglio che infrange l’involucro che lo racchiude, cogliamo l’annuncio del Bene, il mistero di una benedizione e di una energia vitale che nessuna potenza del male possono sopprimere.

«In te saranno benedette tutte le nazioni della terra». Si riferisce questa notizia ad Abramo. La sua vicenda ci testimonia che Dio non ha mai smesso di cercare noi uomini e donne di questo mondo. Dio giunge come un alleato, un amico, un generatore di vita, un cretore di nuove vie di bene.

«Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro». E poco prima ecco un annuncio: «è giunto a voi il Regno di Dio».

Si riferisce a Colui che Paolo ci ha presentato così: «In Cristo Gesù la benedizione di Abramo è passata ai pagani e a noi… perché ricevessimo la promessa dello Spirito».