Il “cammino sinodale” verso la celebrazione annuale della Pasqua

Lettera alle comunità parrocchiali, ai presbiteri e diaconi, ai consigli pastorali (prot. n. 9/2022)
22-03-2022

 

Carissimi,
attraversiamo giorni di timori, di trepidazioni, di inquietudini, ma anche di frementi attese e di esili riprese. Si snoda così il nostro cammino quaresimale. Non possiamo dimenticare che ci raggiunge l’invito a far sì che esso sia “sinodale”. In queste settimane il mondo si affaccia su ciò che sta avvenendo in Ucraina. Viene impulsiva la domanda: ma perché sta succedendo questo “massacro”? Sta davanti a noi la celebrazione annuale della Pasqua. Da cristiani annunceremo ancora l’irrompere della Risurrezione. E di nuovo ripartirà il nostro cammino sulla via delle beatitudini: «Beati gli operatori di pace; perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Condivido con voi alcuni sentimenti e pensieri per il nostro camminare insieme.

 

1. «Pace a voi!» (Gv 20,19)

La guerra scoppiata nel nostro continente europeo ci ha ridestati da un insieme di altre preoccupazioni retaggio di questa lunga pandemia. Ora il cammino quaresimale è marchiato dall’avvenuta violazione del diritto internazionale nei rapporti tra Russia e Ucraina e dalla violenza che conseguentemente si è scatenata. Abbiamo visto scorrere negli schermi televisivi e nei video tanti volti di bambini increduli e spaventati. Molti di loro hanno tragicamente oltrepassato questa vita. Noi siamo oggi interpellati a volgere lo sguardo, il cuore e anche la nostra cura a questa drammatica situazione. Offriremo preghiera, conversione del cuore, il nostro “camminare insieme” e ci faremo disponibili all’accoglienza nelle modalità e forme che possano realmente aiutare soprattutto bambini, ragazzi e donne che stanno giungendo nelle nostre comunità. Intensificheremo la nostra testimonianza e vicinanza. Ci sono già state date le indicazioni su come operare in questa disponibilità all’accoglienza. Per noi resta la Caritas diocesana il riferimento e, per tutti gli aspetti civili, il Sindaco del proprio comune.

Papa Francesco ci invita tutti a condividere la preghiera con lui comprendente anche l’atto di consacrazione a Maria della Russia e dell’Ucraina. Nel giorno della solennità dell’Annunciazione – venerdì prossimo 25 marzo – alle ore 18.30 in mondovisione ci si può unire direttamente alla preghiera del Papa. Invito, comunque, tutte le parrocchie nella celebrazione dell’Eucaristia della solennità dell’Annunciazione a pregare con Papa Francesco per la pace.

 

2. «Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli» (Mt 23,8)

In questo tempo che precede la settimana santa si stanno svolgendo i “gruppi sinodali”. Molti di questi hanno già consegnato in diocesi le loro sintesi dove hanno potuto elaborare quanto è stato ascoltato e condiviso nella “conversazione spirituale” avvenuta in gruppo. Si tratta di un’esperienza in cui aprirsi allo Spirito Santo, alla sua parola, alla sua ispirazione.

Dopo di aver sperimentato questo nei Consigli pastorali e negli altri organismi e gruppi che operano in parrocchia e in diocesi, è importante cogliere opportunità e circostanze in cui applicare la stessa esperienza di ascolto, narrazione e condivisione ovunque, oltre i soliti luoghi parrocchiali, avendo il coraggio di invitare persone e incontrarle nei loro luoghi di vita. Si stanno attivando iniziative di comunicazione nel sito diocesano e attraverso i social per invitare le persone a partecipare ad un “gruppo sinodale”. Invito tutti voi che avete già fatto tale esperienza a sostenere e promuovere questo ulteriore sviluppo e allargamento dei “gruppi sinodali”. È da auspicare che le nostre comunità parrocchiali abbiano la creatività “di uscire” e di favorire il formarsi di ulteriori “gruppi sinodali”. Il sito diocesano è un valido strumento per attuare questo; così è possibile consultare i due referenti sinodali diocesani (d. Davide Fiocco e Giulia De Pra).

L’invito e la chiamata di Gesù ad essere fratelli e sorelle non può mai essere considerato a parte rispetto alla chiamata e al dono della fede. Possiamo arrivare a dire che la fraternità è la forma stessa della fede: «Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli» (Mt 23,8).

 

3. «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati» (Gv 20,23)

Nell’approssimarsi della celebrazione del Triduo pasquale il sacramento della Riconciliazione si offre come esperienza pasquale di incontro con il Signore che guarisce e perdona il nostro peccato. Questa condizione di “perdonati” è una promessa offerta a tutti ed è la testimonianza più bella che siamo chiamati a dare. Considerato ancora il contesto complesso e di emergenza a motivo della facilità dei contagi da Covid-19 ancora attiva, ho scelto di concedere anche in questa circostanza pasquale la terza forma del Sacramento della Riconciliazione, comprendente l’assoluzione sacramentale in forma generale e collettiva.

Richiamo qui le indicazioni a cui i parroci devono attenersi dal momento che giudicare se ci siano le condizioni «è riservato al Vescovo diocesano, d’intesa con gli altri membri della Conferenza Episcopale». Inoltre è riservato a lui «stabilire quindi quando sia lecito impartire l’assoluzione sacramentale in forma collettiva» [dalle Premesse al Rito della Penitenza].

  1. Queste indicazioni non comportano l’esclusione della forma ordinaria di celebrazione del sacramento della Riconciliazione, ma opportunamente considerano il contesto di possibilità di maggior contagio che la forma cosiddetta “individuale” potrebbe favorire.
  2. La terza forma della Riconciliazione sacramentale è da tenersi nelle chiese parrocchiali, limitatamente al periodo tra giovedì 7 aprile e giovedì santo 14 aprile (prima che inizi il Triduo pasquale).
  3. Si tenga come norma la possibilità di una sola celebrazione per parrocchia, ma – se l’opportunità pastorale lo richieda – si faccia anche un’ulteriore celebrazione per ragazzi e adolescenti coinvolti nel cammino di Iniziazione cristiana, eventualmente con i loro genitori, in chiesa parrocchiale.
  4. Se più parrocchie hanno lo stesso parroco si cerchi di fare insieme la celebrazione nella chiesa parrocchiale di maggior capienza, a meno che esigenze pastorali particolari non suggeriscano di farla in ogni parrocchia.
  5. Conforme a quanto indicato al n. 35 delle Premesse al Rito della Penitenza, si deve tenere in debito conto il carattere di straordinarietà di questa forma con la confessione e assoluzione generale in cui l’assoluzione avviene in forma collettiva. Si cerchi di presentarla in modo positivo e comprensibile, sia nel dare l’informazione, sia nel formulare l’invito, sia nel celebrare.
  6. Tra le condizioni poste nel Rito, c’è anche l’impegno a richiamare gli eventuali “peccati gravi” – già rimessi con la confessione e assoluzione generale – quando avverrà la successiva forma individuale di confessione. Tale indicazione non mette in dubbio il perdono sacramentale celebrato nella forma generale, ma intende evidenziare il nostro impegno di conversione e la nostra gratitudine per il perdono già ricevuto.
  7. La celebrazione della Riconciliazione nella terza forma deve restare distinta e separata dalla celebrazione dell’Eucaristia, che comprende già un rito penitenziale all’inizio da non confondere con la terza forma, semmai la richiama e rimanda a essa. Così anche è necessario che la celebrazione della Riconciliazione nella terza forma non sia inserita in altri contesti di incontro di preghiera (come Via Crucis o particolari incontri di veglia), poiché ha un carattere sacramentale proprio e una propria forma liturgica che vanno rispettati e garantiti.
  8. Questo momento celebrativo deve avere i caratteri di una vera celebrazione conforme alle indicazioni del Rito della Penitenza ai nn. 60-63. Lo stile celebrativo di questa terza forma non deve essere approssimativo, ma va preparato bene, prevedendo i vari servizi liturgici che richiede (lettore, cantore, servizio di accoglienza e di indicazione dei posti da occupare…). Verrà proposta -nei prossimi giorni – dall’Ufficio diocesano per la Liturgia una traccia, a cui ci si riferirà per predisporre la celebrazione parrocchiale.
  9. Si deve provvedere che i partecipanti che chiedono l’assoluzione generale in forma collettiva lo indichino con un segno: o mettendosi in ginocchio, o con un inchino profondo, prima di pronunciare la formula della confessione generale e prima del Padre nostro. La cura e la realizzazione di questi segni sono espressione del rispetto e dell’attenzione da avere verso i fedeli e del senso di responsabilità per il sacramento celebrato.
  10. In Cattedrale a Belluno la celebrazione della Riconciliazione sarà alle ore 20.30 di mercoledì 13 aprile. Sarà trasmessa in diretta da Telebelluno per offrire alle persone, che non possono partecipare in presenza nella propria parrocchia, la possibilità di un momento di ascolto e preghiera per la “contrizione” dei peccati e la richiesta personale a Dio del perdono.

Per chi parteciperà in presenza è prevista l’assoluzione sacramentale collettiva, conforme alla terza forma del rito della Penitenza. In parrocchia si dia comunicazione di questa celebrazione teletrasmessa in modo che possano seguirla persone ammalate o che non possono muoversi.

 

4. «Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare» (Lc 9,28)

In questi giorni in più convergenze foraniali è stato programmato il “gruppo sinodale” per presbiteri, diaconi e religiosi. In qualche convergenza ci si raduna periodicamente per un momento di preghiera condivisa. Per tutto il presbiterio, i diaconi e i religiosi è programmato il ritiro spirituale diocesano nella mattinata di mercoledì 6 aprile al Centro Papa Luciani. Sarà a guidare la meditazione il vescovo Michele Tomasi di Treviso. Inizieremo alle ore 9.15 e concluderemo alle ore 12.00. Ci sarà la possibilità del pranzo su prenotazione (tel. 0437 858324 o per email a direttore@papaluciani.it entro domenica 3 aprile). Il tema concordato prende spunto dall’ultima Lettera enciclica di papa Francesco ed è stato formulato così: “Fratelli tutti”: anche nel presbiterio?

Sarà il momento di spiritualità che ci prepara comunitariamente alla Pasqua e ci predispone alla Celebrazione della Messa Crismale che, quest’anno, ritorna alla sua solita collocazione temporale: prima del triduo pasquale, giovedì 14 aprile con inizio alle ore 9.00 in Cattedrale a Belluno. Dall’Ufficio diocesano per la Liturgia saranno rese note alcune indicazioni non solo logistiche, ma anche pastorali, prevedendo una simbolica partecipazione, di alcuni rappresentati di ministeri ecclesiali, oltre ai presbiteri, ai diaconi e religiosi.

Sosteniamoci a vicenda nella preghiera, nella fraternità evangelica e nel servizio ecclesiale.

Che il Signore ci benedica!

Belluno, 21 marzo 2022

+ Renato Marangoni