La “carta d’intenti” nel cammino sinodale

Alle Comunità parrocchiali e in particolare al Presbiterio, ai Diaconi, ai Consigli pastorali, a chi svolge servizi pastorali
08-10-2021

 

Carissimi,

abbiamo vissuto il “passaggio” dell’Assemblea sinodale nei due momenti del 18 e poi del 25 settembre, in precedenza vi è stato l’impegno in particolare dei Consigli pastorali, ma non solo, poiché il coinvolgimento diretto è stato più vasto e articolato: grazie di questo “camminare insieme”! Chi ha dato fiducia alla Chiesa, di cui è parte e da cui ogni giorno riceve il dono della comunione nella fede, ha contribuito ad abbellirla e a infonderle motivi di speranza. Non posso non ricordare quanto il Risorto annuncia e comunica a Maria di Magdala, «l’Apostola degli Apostoli», in quel primo giorno dopo la deposizione di Gesù nel sepolcro: «Va’ dai miei fratelli» (Gv 20,17). Quell’andare diventa annuncio che il Crocifisso è Risorto. È iniziato così il nuovo cammino dei discepoli e delle discepole del Signore. Gesù lo ha aperto con l’invito premuroso fatto a Maria di Magdala di andare dai suoi fratelli e dalle sue sorelle, prima ancora di salire al Padre.

“Chiesa sinodale” significa e comporta proprio questo! La Chiesa non può che essere incamminata in fraternità per annunciare il Risorto. Nella nostra assemblea è risuonata la duplice immagine del “camminare insieme” e delle “comunità sorelle” per immaginare e rappresentare che cosa ci aspetta nelle nostre comunità parrocchiali, guardando al prossimo futuro. La risurrezione – novità che rigenera il mondo e la storia – può essere annunciata e condivisa solo così, ovunque i discepoli del Signore vanno… Auguro un buon “camminare insieme” alle “comunità sorelle” della nostra Chiesa di Belluno-Feltre!

Ed ora che facciamo? La Carta d’intenti è uno strumento che fa memoria dell’esperienza di discernimento che abbiamo cercato di attivare e tiene vivo quanto – affidandoci all’azione dello Spirito Santo – abbiamo maturato insieme. Ora la Carta d’intenti è consegnata a tutte le comunità della nostra Chiesa di Belluno-Feltre e a tutti gli organismi a livello parrocchiale, foraniale, diocesano. Ad essa è necessario riferirsi per “camminare insieme” e per diventare, giorno dopo giorno, “comunità sorelle”.

A che cosa serve la Carta d’intenti? Concretamente risponde a queste domande:

1. 2. 3. Chi siamo?
4. Perché diventare “Chiesa sinodale”?
5. Con quali atteggiamenti aiutarci quotidianamente?
6. Quali impegni attuare nel collaborare tra parrocchie?
7. Quali le priorità pastorali in cui impegnarsi?
8. Come ora agire pastoralmente?
9. Quali collaborazioni formare e come procedere?
10. Come si colloca la celebrazione dell’Eucaristia nelle “comunità sorelle”?
11. Qual è il “cammino sinodale” della Chiesa italiana?
12. Chi è coinvolto?

La Carta d’intenti è già ricca di riferimenti al vissuto pastorale. Ora si tratta di tradurla in un percorso e anche in alcune tappe per avviare una fase di attuazione graduale e convinta di essa. È proprio qui che il cammino diocesano incrocia quello che si sta profilando come “cammino sinodale” delle Chiese in Italia. A livello nazionale si è entrati in una fase nuova con l’Assemblea generale della CEI del maggio scorso e questa attende ulteriori sviluppi con l’Assemblea straordinaria della CEI che si terrà tra il 22 e il 25 novembre 2021. Questa fase propria delle Chiese in Italia viene a corrispondere all’avvio della fase di preparazione della XVI Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi (2021-2023), definita “fase diocesana”.

La nostra Chiesa di Belluno-Feltre si inserisce con la propria esperienza sinodale ravvivata dall’Assemblea sinodale del 18 e 25 settembre. Declineremo insieme queste due dimensioni, quindi nei prossimi mesi di novembre e dicembre a livello di regia diocesana cercheremo di comporre insieme il nostro cammino diocesano con quello ecclesiale nazionale.

In riferimento al n. 9 della Carta d’intenti indichiamo i seguenti passaggi da fare nelle parrocchie e, poi, in Convergenza foraniale:

  • La Carta d’intenti è da condividere in CPP/CPPU con una lettura approfondita, tenuto conto della situazione che si sta vivendo. Ci si potrebbe chiedere:
    • In che cosa la nostra / le nostre comunità sono particolarmente sollecitate dalla Carta d’intenti?
    • Ritroviamo in essa le scelte che stiamo operando in pastorale?
    • Come possiamo concretizzare l’indicazione a “camminare insieme”, a crescere come “comunità sorelle”?
  • In secondo luogo in CPP/CPPU è necessario guardare la situazione reale delle comunità con cui si è già in collaborazione. Si tratta obiettivamente di rilevare dove si è arrivati a collaborare e di vagliare gli ulteriori passi da compiere con l’impegno di realizzarli.
  • La situazione reale di collaborazione in atto va registrata per, poi, ulteriormente approfondirla nel contesto della Convergenza foraniale, specificatamente nel Coordinamento foraniale che è l’organismo adeguato per equilibrare l’insieme delle collaborazioni.
  • A questo punto avverrà quanto indicato nella Carta d’intenti al punto 9 b.: «Nel contesto della Convergenza foraniale, il Vescovo approverà – in via sperimentale – la “mappa” delle collaborazioni».

A partire dalle collaborazioni già in atto e procedendo secondo i passaggi qui sopra indicati, il n. 6 della Carta d’intenti diventa la base su cui impegnarsi per far crescere la fraternità tra le comunità parrocchiali in collaborazione.

In tale prospettiva è necessario aver chiaro la funzione strumentale della Bozza di disegno delle collaborazioni tra parrocchie vicine creata nel 2019, di cui si parla al n. 9 della Carta d’intenti. La Bozza di disegno rappresenta una prospettiva a lungo termine verso cui si andrà nei prossimi anni. Essa in particolare – quando è stata elaborata nell’anno pastorale 2018-2019 – intendeva garantire un’adeguata distribuzione dei nostri presbiteri in modo tale che in ciascun raggruppamento ci fosse la presenza di almeno due presbiteri. In questo modo il ministero presbiterale sarebbe significativamente presente tra le comunità parrocchiali, ma questo presuppone tra di esse una collaborazione adeguata: è questa la nostra cura pastorale attuale!

Un ultimo pensiero – che riprende i nn. 11 e 12 della Carta d’intenti – riguarda appunto la dimensione ecclesiale nazionale che sta elaborando un “cammino sinodale” condiviso tra tutte le 226 diocesi italiane. Non intendiamo ora complicare il nostro vissuto pastorale che già si sta sintonizzando con la proposta nazionale. Avremo modo nei prossimi mesi di chiarire tutto questo e di corrispondere all’invito di papa Francesco con un nostro specifico contributo al Sinodo dei Vescovi sul tema: Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione. Accogliamo, pertanto, l’indicazione di Francesco a “celebrare” l’inizio della XVI Assemblea generale di tale Sinodo: celebreremo una solenne Eucaristia in Cattedrale domenica 17 ottobre, alle ore 18.30, e pregheremo in tutte le comunità parrocchiali, così come indicato dall’Ufficio diocesano per la Liturgia.

Con questa lettera – in atto di affidamento allo Spirito Santo, con fiducia nella nostra Chiesa e con riconoscenza a tutte le nostre comunità con i presbiteri e i diaconi che le accompagnano – intendo consegnare la Carta d’intenti, elaborata nell’Assemblea sinodale del 18 e 25 settembre, a tutta la nostra Chiesa di Belluno-Feltre con le sue comunità parrocchiali e le altre espressioni della realtà ecclesiale.

Per questo “benediciamo il Signore” e sosteniamoci a vicenda!

Belluno, 8 ottobre 2021

+ Renato Marangoni