Quale personaggio sono lungo questa Via Crucis?

Via Crucis con i giovani dell’Agordino - Agordo
24-03-2017

Nessuno di noi potrebbe dire di se stesso senza raccontare di mamma e papà, dei fratelli e sorelle che abbiamo avuto accanto, di amici e persone incontrate, di uomini e donne – giovani o anziani – che inaspettatamente sono comparsi e hanno segnato un tratto della nostra strada di vita. Attraverso tutte queste persone noi abbiamo conosciuto noi stessi, imparato la vita, allargato le nostre conoscenze, inseguito dei sogni, approntato progetti… siamo venuti allo scoperto.

È impossibile il racconto della storia di ciascuno di noi senza la fitta rete di incontri e di relazioni che abbiamo avuto.

Abbiamo stasera avvicinato la storia di Gesù, in particolare di quegli ultimi giorni che siamo soliti chiamare: i giorni della passione. È la Via crucis che abbiamo ripercorso.

Non potremmo raccontare la storia di Gesù senza dire dell’affetto di sua madre, Maria, senza narrare di Pietro, di Giuda, di Maria di Magdala, della altre donne, degli altri discepoli; senza rievocare i sommi sacerdoti Anna e Caifa, il Sinedrio, Simone di Cirene, la folla, i soldati romani, il centurione sotto la croce…

Che sarebbe Gesù senza questi incontri, queste relazioni, queste persone e il rapporto che si è instaurato con loro?

Tutti questi personaggi sono necessari per raccontare la vicenda di Gesù.

Vi invito a visitare questa vicenda a lasciarvi raccontare da questi personaggi dei Vangeli chi sia Gesù, del suo coraggio e della sua libertà di amare fino al punto di sprofondare nell’essere inchiodato alla croce, nell’inspiegabile abbondono dei discepoli, nell’invidia e nella brutale violenza di chi ha voluto la sua condanna…

Eppure Lui ha voluto rimanere fino all’estremo il Figlio amato con cui si era sentito chiamato, cercato, sostenuto da Dio che chiamava “Padre”…

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Questa sera lungo questo cammino che abbiamo chiamato Via Crucis immagino che ci sia in ciascuno di voi, in ciascuno di noi, una domanda: ma io chi sono? dove mi metto? da che parte sto? in quale storia sono preso dentro? Quale personaggio sono lungo questa Via Crucis?

 Questa sera siamo andati tutti dietro a Gesù…

Che cosa ci è successo?

Desidero con voi entrare in questo racconto, in questa storia di Gesù.

Il Vangelo sta raccontando di me, di te, di ciascuno e di tutti noi.

È successo a Marco l’evangelista. Egli è dentro questo racconto. Vi è entrato e ha preso il suo posto nel Vangelo.

Lo immaginiamo ragazzo, giovane…

Si trova presente – pensiamo per caso – quando Gesù viene baciato da un amico. Forse è tanto colpito da quel gesto di amicizia profonda che diventa un segnale per arrestare Gesù. C’è un tradimento dell’amicizia.

Proprio qui l’evangelista racconta anche un particolare riguardante un ragazzo, un giovane: questo particolare è come la firma dell’autore.

Nel momento più drammatico per Gesù, quando tutti i discepoli per paura lo abbandonano, si trova ad osservare l’accaduto.

Ascoltiamo…

 43E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. 44Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». 45Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. 46Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. 47Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio. 48Allora Gesù disse loro: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. 49Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!» (Marco 14, 43-49).

50Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. 51Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. 52Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.

A volte si è presi dentro le storie degli altri… Qualcosa succede che ci mette in mezzo a storie di altri…

Forse Marco abitava nei dintorni, forse stava dormendo, si è svegliato incuriosito… Non è detto come mai sia lì. Ma tante cose non riusciamo a spiegare di noi, di ciò che ci succede…

Immaginate la scena: avvolto nel lenzuolo, quel giovane è afferrato. Non sappiamo perché… Il racconto dice che in quel momento non gli restava che scappare, con furbizia lasciando il lenzuolo tra le mani di chi cercava di afferrarlo…

Dove sarà andato questo giovane? Perché fugge? Forse per paura? Forse perché si è reso conto di essere coinvolto e cerca di venirne fuori…

E tu dove, a volte, vai, fuggi, cerchi di scappare da una situazione difficile? Forse anche dalla vicenda di Gesù, quella ricostruita stasera, ci viene più facile scappare…

Ma certo chi di noi vorrebbe trovarsi in mezzo a un tradimento, a atti di violenza, alle accuse ingiuste?

Viene da fuggire davvero nudi… senza niente… con tutte le nostre paure e fragilità… davvero nudi dentro…

Ma ecco dopo le vicende oscure di quella notte e del giorno seguente: era il venerdì; e dopo il silenzio del sabato, ecco che cosa ci racconta ancora lui Marco.

È il terzo giorno dai fatti appena ricordati.

1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.5Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto»». 8Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite (Marco 16,1-8).

Questo racconto è inaspettato e sorprendente. Quel giovane – cioè Marco, l’evangelista – dopo il buio e il silenzio di ingiustizia e di morte da cui era fuggito, si colloca lì dentro nel sepolcro vuoto. È un ragazzo, un giovane (c’è in greco la stessa parola). Ora però indossa una veste bianca, che dice qualcosa di straordinariamente nuovo che gli è successo. Ed è lì come un annunciatore e dice le cose più belle che mai avrebbero immaginato al gruppo di donne che sono corse al sepolcro di Gesù per affetto, per profumare il suo corpo:

«Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto»».

Questa ricomparsa del giovane con la veste bianca è la novità di quel mattino.

Io lascio a ciascuno di voi questa domanda: ma tu anche se ti capita di fuggire, di scappare da questa storia, dove ricompari di nuovo? Che cosa stai pensando di te? Cosa c’entri tu con la storia di Gesù? Lo pensi qualche volta che questa sua vicenda ti riguarda? Lui ti prende dentro per amicizia…

Per Marco – il giovane che prima era fuggito nudo – rientrare in questa storia di Gesù è una novità: quella veste bianca e, poi, le parole che dice – Non abbiate paura… È risorto… vi precede… – sono cose nuove che egli fa sue; le annuncia, le vuole condividere…

Ma c’è un altro significato che questo giovane Marco sembra svelarci.

Il giovane che fugge nel momento dell’arresto di Gesù e lascia cadere il lenzuolo in cui era avvolto in greco è detto “sindone”, proprio come il lenzuolo funebre che avvolgeva il corpo di Gesù morto.
Ma che cosa può significare tutto questo?

Quel giovane che fugge dalle mani di chi lu vuole afferrare lasciando cadere il lenzuolo funebre sembra indicare Gesù stesso che lascia la sua morte e indossa la veste nuova della vita ed è vivo…

L’evangelista Marco raccontando di sé ha inteso indicare simbolicamente ciò che è avvenuto a Gesù… Nella sua vicenda di fuga e di comparsa nel sepolcro quel giovane sta rappresentando ciò che è successo a Gesù. Marco fino a questo punto si sente coinvolto. Ci sta dicendo che lui è diventato evangelista di Gesù, della sua Pasqua…

Tu che cosa stai rappresentando di Gesù? Di questa storia nuova di vita, di risurrezione, di speranza, di promessa, di giovane età?

Per questo ora, al termine di questa Via Crucis, consegnerò a voi il Vangelo.

Perché sta raccontando di te, sta narrando la tua storia nuova…